Alfred Hitchcock Day - Psyco

Creato il 13 agosto 2013 da In Central Perk @InCentralPerk

Mai come per questa volta per il conclave è stato arduo decidere il da farsi per chi festeggiare in questo torrido agosto. Le ferie incombono per tutti, ma alcuni ossi duri resistono ed eccoci a celebrare il maestro del brivido, il grande e unico Alfred Hitchcock che oggi avrebbe compiuto 114 anni!

Per l’occasione ho rispolverato con il giovine un grande classico del cinema, Psyco, che alla sua prima visione –in seconda liceo- mi aveva regalato non solo brividi ma un’angoscia unica (vi lascio immaginare il mio umore e i miei sussulti per andare a prendere l’autobus di ritorno nel buio di un tardo pomeriggio invernale). Gli stessi brividi e la stessa angoscia si sono ripresentati alla fine della seconda visione, questa volta più attenta e minuziosa nel leggere il film attraverso movimenti di macchina di una maestria unica e la capacità di creare pathos e attesa semplicemente grazie a un montaggio sopraffino e a una colonna sonora entrata giustamente negli annali.
La cosa che più stupisce è come Psyco non sia invecchiato nemmeno un pochino, il bianco e nero lo rende solo più elegante visto che la fuga di Marion prima, le indagini di Arbogast poi e quelle di Lila e Sam alla fine, risultano ancora valide e attuali e capaci di attirare anche lo spettatore meno propenso. La bravura di Anthony Perkins resta poi ineguagliata, con quel suo sorriso finale che regala nuovi attimi di inquietudine e la scena magistrale in cui Lila scopre la verità che mi ha ancora una volta messa nel panico.
Non smetterò mai di ringraziare chi, con gli ormai dimenticati corsi facoltativi pomeridiani. ha organizzato "Psicanalisi attraverso il cinema" che oltre a questo mi ha concesso ottime visioni –Il gabinetto del dottor Caligari a parte- iniziandomi al cinema d’autore.
E oggi che di cinema ne so un po’ di più è stata una soddisfazione vedere e analizzare le scelte di sir Hitchcock, quelle inquadrature dal basso a enfatizzare la figura di Norman, i vedo non vedo che lasciano i dubbi sospesi, quella ormai celebre e onniconosciuta scena nella doccia la cui bellezza sta tutta nel finale, in realtà, in quello scarico che si dissolve e si confonde con lo splendido occhio di Janet Leight. Ma ancora più soddisfacente è stato vedere il giovine catturato dalla trama e impressionato dallo svolgimento finale, con quel psicanalista che riempie la scena e scioglie uno ad uno tutti i nodi del caso.
Per questa sua eleganza e capacità di sorprendere, il cinema di Hitchcock resta tra i più copiati e ricchi di spunti. Basta vedere come questo solo film abbia negli anni proseguito la sua strada attraverso remake shot-for-shot (quel discusso genio di Gus van Sant), serie tv (il non convincente –per me- Bates Motel) e film biografici (Hitchcock, a cui ovviamente mi sottoporrò a breve) e numerosi sequel rendendolo ancora più grande. Proprio per questo è una gioia festeggiarlo a dovere oggi e rendergli omaggio per quanto lui solo ha saputo fare per il cinema!
p.s.: la recensione de il giovine: che figata di film!

Partecipano alle celebrazioni:
Movies Maniac
Director's cult
Scrivenny
Montecristo
and in the evening... Pensieri Cannibali

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