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Alfredo Panzini, Pisa – Battistero, Chiesa, Cimitero!

Da Paolorossi
Piazza dei Miracoli  in una stampa tratta dal libro

Piazza dei Miracoli in una stampa tratta dal libro “Compendio di Pisa Illustrata” del 1798

Pisa, Battistero, Chiesa e Cimitero, e poi il campanile che suona; o suonava una volta. Le alte mura merlate, severe, nere, in questa parte remota di Pisa, si piegano a gomito e sembrano recingere il confine di un mondo.
Battistero, Chiesa, Cimitero e la campana, che chiama; tutto è marmo bianco, su cui è passata la mano giallina del tempo: un color di cera, un color di alabastro, come la mano dei vecchi e dei morti: tutto un ricamo aereo sul verde del prato!
Io vi giunsi sul vespero luminoso di un giorno di festa, e, per buona ventura, quell’angolo un po’ fuori di mano di Pisa, era deserto: cioè proprio deserto, no.
Si vedevano sul verde del prato gruppi di gente, seduta o sdraiata; ma che cosa facesse, non distinsi da prima per la lontananza.
«Qui dunque a Pisa — pensai — è lecito calpestare i tappeti verdi ed anche sdraiarvisi ; » e così mi accostai a quei monumenti venerandi «calpestando», ma senza paura ; ed un po’ percorrendo quei sentieri marmorei, tracciati come linee cabalistiche, sul verde, fra l’uno e l’altro monumento. L’erba del prato non era gentilina, pettinata, rasata dal giardiniere : ma rubesta, scura, tenace.
Attorno al Battistero, alla Torre, alla Chiesa non trovai, in quell’ora in cui io vi giunsi, alcun tedesco col Bèdaeker rosso, nessun visitatore, nessun cicerone.
Il Battistero, il Cimitero, la Chiesa erano chiusi in quell’ora; ma parevano vivere ancora nella vita. Quei gruppi di gente, che avevo intravveduta, erano formati di famiglie di artigiani con loro donne e bimbi. Dove cadeva l’ombra dalle mura o dalle cupole, facevano merenda in crocchio: in mezzo, un tegame, un fiasco, pane e frutta; mangiavano placidamente, fra il loro Battistero e il loro Cimitero. Poi i bimbi ruzzavano, e quei monumenti parevano proteggerli e non adontarsi.

 

(Alfredo Panzini, Viaggio di un povero letterato, pag.110-112 – Fratelli Treves Editori, 1920)

Pisa - Piazza dei Miracoli

Pisa – Piazza dei Miracoli

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