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Alfredo Panzini, Viareggio-Pietrasanta-Alpi Apuane

Da Paolorossi

Ecco il diretto si arresta: Viareggio. Oh, finalmente! Il proprietario della bella bambola si affretta a chiamare dal finestrino: "Facchino, facchino ". E' impaziente di scendere. Consegna valige, grosse valige, scatoloni. Gira, però, ogni tanto la faccia congestionata verso quella sua femminetta. Ella è fresca come un gelato; [...] si alza placidamente: alzandosi, lascia cadere a terra il giornale [...] discende piano, con grazia, con amabile stento. L'alta penna ondeggia su la folla, densa alla stazione di Viareggio.

Molta gente è discesa a Viareggio: il treno è quasi sfollato. Si riprende la corsa. Le Alpi Apuane aprono in fondo il loro scenario bianco di marmi. Sento con emozione gridare un nome: Pietrasanta. Qui è nato Giosuè Carducci. Mi pare che tutta la gente debba guardare, debba dire : " Dove è nato Giosuè Carducci? " La gente non dice nulla.

(Alfredo Panzini, Viaggio di un povero letterato, pag.130-131 - Fratelli Treves Editori, 1920)

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