Salutiamo l’Estate e il nostro mare
E’ abbastanza traumatico il modo in cui i turisti abbandonano le frazioni balneari del nostro paese non appena arriva settembre. Richiamati dagli impegni dell’autunno, anche se impigriti dall’ultimo sole, levano le tende e fanno ritorno a casa.
Certo, la condizione in cui lasciano le spiagge non è sicuramente delle migliori. Ma d’altra parte, se molti fasanesi dicono di amare il proprio mare, sarà vero ciò che si dice sugli amori estivi: che siano intensi, sì, ma superficiali ed effimeri. Quando si ama lo si fa a tempo pieno, non esistono dimenticanze, ma solo costante volontà di prendersi cura di ciò che ci sta a cuore. Noi, invece, tendiamo a preoccuparci delle care spiagge solo quando il sole comincia a intiepidire l’aria, e ne abusiamo voracemente senza troppo preoccuparci di trattarle con rispetto. Tanto, tutti lasciano roba in giro, che vuoi che sia se i rifiuti del bivacco di ieri sera li lasciamo lì?!
E’ inutile negare, basta passeggiare sulla sabbia di Torre Canne in un qualsiasi pomeriggio di settembre e ci si trova di tutto. Ciabatte perdute da Cenerentole in infradito, lattine accartocciate, mozziconi, buste di plastica, tappi di Heineken, come tesori perduti da pirati unti di olio abbronzante. E’ il solito scenario che in fin dei conti non presenta mai cambiamenti significativi, di anno in anno.
La novità che sembrava poter dare nuova vita alla sensibilità dei bagnanti è arrivata a maggio, quando al mare e alla costa di Fasano è stata assegnata la Bandiera Blu. Questo importante riconoscimento viene certificato annualmente dalla FEE (Fondazione per l’educazione ambientale) alle località costiere che rispondono positivamente a determinati parametri di qualità riguardo alle acque di balneazione e dei lidi, la pulizia delle acque portuali e l’assenza di scarichi fognari. Si tratta senza dubbio di un vanto per la città e costituisce sicuramente una ulteriore attrazione turistica, specie se si considera che ottenerla non è affatto facile, ma la sua richiesta prevede l’adempimento a criteri estremamente rigidi.
Tuttavia, dopo soli tre mesi da questa sorta di vittoria, Goletta Verde, il laboratorio mobile di Legambiente che dal 1986 monitora lo stato di salute delle coste italiane, ha bacchettato duramente la nostra marina. Tra le quattro località bocciate perché superavano di più del doppio i limiti di inquinamento consentiti per la balneazione, vi è anche la Forcatella, sita a metà tra Torre Canne e Savelletri. Nonostante le autorità si dichiarassero assolutamente tranquille in merito e attribuissero questi risultati a una causa congiunturale, i dubbi sull’effettiva salute della nostra costa si sono fatti più acuti nel corso della bella stagione.
Annunciata ad agosto anche dai TG nazionali, la presenza nelle nostre acque di un’alga tossica il cui contatto o aerosol marino ha provocato sintomi simili alla gastroenterite, febbre, cefalea, irritazioni alle vie respiratorie. A quanto pare, analisi cliniche avrebbero ridimensionato il pericolo, ma di fatto molti bagnanti hanno visto andare in fumo le loro vacanze proprio a causa di questi inaspettati malori.
Se n’è parlato molto meno, ma anche lo scorso anno l’acqua del nostro mare non era poi così sicura. Non sono pochi i casi di persone colpite da una forte irritazione cutanea che si presentava con bolle simili a punture di insetto su tutto il corpo, causata, a quanto pare, proprio dal contatto con un’alga tossica dissolta nell’acqua. Ma ormai, tanto, l’estate è finita. Le orde barbariche si sono ritirate e la quiete è tornata. L’autunno coprirà, con il malinconico oblio di foglie secche, anche queste questioni. Non ci sarà più bisogno di preoccuparsi del mare, almeno fino all’estate prossima, mentre il territorio continuerà a soffrire l’incuria dei suoi amanti scostanti.
Serena Rosati
pubblicato su Largo Bellavista – settembre 2011