Magazine Cultura

ALÌ BABÀ E IL FUTURO DI EAV - Meglio un sicuro strapuntino in Circum che una traballante poltrona vellutata in EAV

Creato il 19 giugno 2012 da Ciro_pastore
ALÌ BABÀ E IL FUTURO DI EAV - Meglio un sicuro strapuntino in Circum che una traballante poltrona vellutata in EAV 40 nuovi arrivi in Circumvesuviana ma senza una rivisitazione della struttura organizzativa aziendale ALÌ BABÀ E IL FUTURO DI EAV Meglio un sicuro strapuntino in Circum che una traballante poltrona vellutata in EAV “Apriti, Sesamo!”: è la frase più celebre, e che tutti ricordano, della fiaba conosciuta come “ Alì Babà e i 40 ladroni”. Quella frase era la formula magica usata dai ladroni per far aprire magicamente l’ingresso della caverna in cui era custodito il tesoro accumulato attraverso le loro scorribande. A quell’antro potevano accedere in pochi e a quei pochi era concesso un futuro dorato e tranquillo L’antro che si sta per dischiudere davanti allo staff dirigenziale (e quadri/impiegati) della holding EAV è sito forse in Corso Garibaldi 387. I 40, che finora erano stanziati nella prestigiosa sede di via Cisterna dell’Olio per intenderci, sarebbero pronto a trasferirsi, armi e bagagli, nel meno aristocratico edificio di Direzione della Circumvesuviana di Corso Garibaldi. Sembrerebbe un ripiego, una più modesta collocazione. Potrebbe essere, invece, un’occasione propizia per continuare a vivere nello sfarzo e nel lusso. La voce, circolante da qualche settimana, non trova ancora conferme ufficiali, e ben potrebbe essere l’ennesima depistante “bufala”, che va ad aggiungersi alle innumerevoli altre circolate in questi ultimi mesi. A dire il vero, peraltro, molte delle bufale precedenti altro non erano che tentativi di tastare il terreno andati a vuoto. Tale potrebbe essere anche questa del trasferimento in massa degli eaviani . Gli eaviani (pessimo ma spero efficace neologismo) sono un gruppo di “lavoratori”, tutti o quasi di altro profilo professionale(?), che devono liberare le stanze del prestigioso edificio nel cuore di Napoli per permetterne la messa a redditività. Sembrerebbe, quindi, un banale problema logistico: spazio disponibile (poco per la verità) in Corso Garibaldi e maggiore valore immobiliare della residenza lavorativa che si va a liberare. Insomma, letta così l’operazione non fa una grinza. Rimane il fatto che, una così compatta e qualificata pattuglia, si va ad innestare (e non solo logisticamente) nel corpo vivo di un’azienda che, nonostante le sue indubitabili deficienze, ha, ancora, una sua struttura organizzativa che finirebbe per non essere più compatibile con gli innesti, che si profilano all’orizzonte. Ovviamente, pare poco plausibile che l’arrivo degli eaviani possa limitarsi ad essere un puro e semplice escamotage logistico. In breve tempo, finirebbero con il sovrapporsi ruoli, mansioni e competenze. Non è arduo prevedere, quindi, che alla fine gli eaviani riuscirebbero ad “appropriarsi” dell’azienda che, oggi, non proprio amorevolmente, dovrebbe soltanto ospitarli. Tutto ciò fatalmente accadrebbe, peraltro, senza una preventiva ed approfondita rivisitazione della struttura organizzativa di Circumvesuviana. Qualcuno, però, potrebbe opportunamente confutare questa maliziosa ricostruzione, spiegando: “Ma se a breve ci sarà la fusione che motivo c’è di rivedere la struttura della sola Circum? Con la fusione tutto sarà remixato e, quindi, ogni persona andrà nella casella giusta, no?”. Già, già, la fusione. Mai evento fu più mitico e mitizzato. Se ne parla da più di un anno come di un evento palingenetico, eppure… Insomma, fusione o non fusione, per ora si provvede a “sistemare” gli eaviani all’interno di quella che pare la situazione più propizia, e poi si vedrà. Magari, nel frattempo, qualche figura apicale del top management EAV si trasformerà in altra figura (politico / amministrativa?) nell’ambito della struttura Circum. Forse, qualche quadro andrà ad occupare, inizialmente pro tempore o ad interim,  i vuoti esistenti nell’organigramma di Corso Garibaldi. Chissà? Quello che è sicuro, è che ognuno avrà trovato una zattera di salvataggio senz’altro più grande e confortevole del minuscolo salvagente a cui era avvinghiato dalle parti di via Cisterna dell’Olio. È ovvio, infatti, che se la fusione non dovesse mai decollare, meglio avere un sicuro strapuntino in Circum che una traballante poltrona vellutata in EAV. Tutto questo, però, pur volendo tenere conto, con sfoggio di umanità, dei destini dei singoli eaviani, genera una riflessione crudele. Per molti dei transfughi eaviani la grotta dorata di via Cisterna dell’Olio è stata una dimora ambita e per la quale si sono duramente battuti, destreggiandosi con perizia nei corridoi del sottobosco politico. Quello stesso ambiente che, in qualche modo, provvede oggi alla loro ricollocazione in un contesto, non certo idilliaco, ma sicuramente più stabile, meno evanescente. Di soppressione di EAV non si parla, infatti, solo da parte di visionari detrattori di parte. Molte delle funzioni svolte sono “doppioni” di attività già svolte dall’Agenzia Campana per la Mobilità (ACAM). Altre attività, una volta fallito il ruolo di holding finanziaria-strategica, hanno perso di ogni giustificabile valenza funzionale. Insomma, l’assioma EAV = ente inutile, non pare una forzatura. La situazione, poi, assume dei toni paradossali, anzi direi grotteschi, se si pensa che, per gli staff amministrativi di Circumvesuviana, è alle viste l’applicazione del contratto di solidarietà. Aggiungere altre risorse umane, molte delle quali fuori dall’applicazione del contratto di solidarietà peraltro. Si finirebbe, così, per aggravare le condizioni delle mezzemaniche Circum. Infatti, già oggi dovranno accettare il fatto che solo a loro verrà applicato il contratto di solidarietà, in quanto lavoratori indiretti, mentre per i diretti (personale viaggiante e similari) ne sarà esclusa l’applicazione. A questo danno, andrebbe aggiunta, poi, la beffa di vedere arrivare dall’esterno una folta ed agguerrita pattuglia di veterani eaviani, in grado, per la loro incontestabile conoscenza del “sistema”, di sottrarre loro posizioni nella struttura organizzativa di là da venire. Come vedete, verrebbe proprio da esclamare: “Chiuditi, Sesamo!” Ciro Pastore Il Signore degli Agnelli

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :