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Ali Smith, C’e’ ma non si, Feltrinelli
Durante una cena in casa Lee a Grennwich succede l’imprevedibile: Miles Garth, un amico di uno degli invitati si alza da tavola, sale al piano di sopra e si barrica nella stanza degli ospiti rifiutandosi di uscire. Non si sa perche’ abbia preso questa decisione e, in fin dei conti, nessuno dei presenti lo conosce abbastanza da convincerlo a desistere. Gen, la padrona di casa, si rifiuta di forzare la porta perche’ e’ antica e non vuole rovinarla cosi’ chiama un giornalista che racconti la sua inusuale storia in modo da trovare qualche conoscente di Miles che possa aiutarla. Dalla giacca lasciata in sala spunta un biglietto che parrebbe riferirsi ad un’amica. Con questi indizi, mentre la popolarita’ mediatica di Miles aumenta a dismisura, si risale a quattro persone che in tempi diversi sono venute in contatto col “recluso” le cui storie Ali Smith ci narra in altrettanti capitoli ognuno dei quali inizia con una parola del titolo. “C’e’ ma non si” e’ una storia che ruota attorno ad una presenza/assenza ma anche uno sguardo divertito e divertente sull’Inghilterra odierna e la sua poliedricita’: tra giochi di parole di cui l’autrice e’ evidentemente appassionata (e che delega nel romanzo a Brooke Bayoude, una bambina di 9 anni che e’ una sorta di spassoso incrocio tra la Alice di Carroll e uno dei petulanti ragazzini di Salinger), situazioni shakespeariane e musica punk si ride, si pensa e ci si commuove.
Ali Smith è nata a Inverness, in Scozia, nel 1962 e vive a Cambridge. Con Free Love (1995; Feltrinelli 2007) ha vinto il Saltire First Book Award. È autrice anche di Like (1997); Altre storie (e altre storie) (1999); Hotel World (2001); The Whole Story and Other Stories (2003); Voci fuori campo (Feltrinelli 2005), romanzo vincitore del Whitbread Award, finalista al Booker Prize e all’Orange Prize; La prima persona (Feltrinelli 2010). Ali Smith scrive anche per il “Guardian”, lo “Scotsman” e il “Tls”.