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Alice nel paese della vaporità (di Francesco Dimitri)

Creato il 26 maggio 2010 da Mcnab75

Alice nel paese della vaporità

Di Francesco Dimitri

Salani editore

280 pagine, 16.80 euro

Ben è un giovane londinese che soffre di allucinazioni. Per lavoro legge manoscritti. Una notte gli arriva un libro che si chiama Alice nel Paese della Vaporità. Noi con lui seguiamo la storia di Alice, un’antropologa che vive in una Londra Vittoriana che non c'è mai stata. Alice viaggia nello Steamland, una terra invasa da un gas che provoca allucinazioni e mutazioni. Una terra in cui la realtà cambia a ogni istante, in cui ‘giusto’ o ‘sbagliato’ sono soltanto parole, e in cui le parole stesse si trasformano in odori e sensazioni. Quella di Alice parte come una ricerca, ma si trasforma subito in una lotta per la vita e per la morte. Alice dovrà sopravvivere in una terra oscura, in cui non c’è differenza tra orrore e meraviglia. Ben legge la sua storia. E qualcosa succede anche a lui.


Commento

Recensisco da troppo tempo, eppure a volte cado ancora nei soliti errori. In questo caso si tratta di uno dei più gravi: crearsi troppe aspettative su un titolo. Vale a dire: un invito a nozze per rimanerne deluso.

Chi mi legge da qualche annetto sa quanto e come ho parlato bene di Francesco Dimitri e dei suoi libri. Di Pan ne comprai cinque copie: una per me e quattro in regalo. Non mi paiono mica cazzi, eh. La ragazza dei miei sogni è poi un capolavoro della narrativa di genere. Un libro che farei leggere a chiunque dichiara di voler scrivere horror e/o “fantastico”.

Con delle premesse di questo tipo era inevitabile aspettarsi un botto ancor più grande grazie a questa rivisitazione steampunk di Alice nel paese delle meraviglie. Ora che l'ho comprato, letto e digerito devo ammettere che, ohibò, sono un po' deluso.
 

Il nuovo romanzo di Dimitri ha in realtà tutte le potenzialità per surclassare i successi precedenti.

Un'ambientazione spettacolare.

Dei personaggi a cui è facile affezionarsi.

Un mix di generi che sfugge – fortunatamente – alle facili classificazioni.

Derive proto-filosofiche di alta classe.

Un pedigree importante, quello di Lewis Carroll.
 

Eppure c'è qualcosa che stona nell'insieme. Anzi: qualcosa che manca. Il romanzo pare scritto con fretta, con l'ansia di narrare un evento dopo l'altro, senza concedersi il tempo di elaborare le pagine che scorrono. Sembra quasi che un editor folle abbia tagliuzzato il romanzo qua e là, un po' come si fa negli action-movie, dove vengono rimossi quasi tutti i dialoghi per lasciare lo spazio al “Wow!”

I personaggi che incontriamo cammin facendo si presentano più con azioni che con caratterizzazioni. La stessa Alice, indubbiamente una protagonista interessante e ben reinterpretata rispetto all'originale, manca a volte di spessore umano. Bizzarro a dirsi, considerando la bravura di Dimitri proprio nel dare consistenza tridimensionale ai suoi personaggi.

Dopo aver chiuso il libro ho provato appunto questo: una sensazione di mancanza. Come quando ordini un piatto buonissimo ma lo mangi troppo in fretta e non ti rimane nemmeno il sapore.

Però non generiamo fraintendimenti. Dimitri è bravo, ancora una volta. Con buona pace degli altri scrittori di “fantasy” italiani, questo ragazzo qui è una spanna sopra tutti. Per stile, idee, fantasia e creatività. Alice nel paese della vaporità è forse il suo romanzo che mi è piaciuto meno, ma guadagna comunque un'ampia sufficienza e si fa leggere con piacere.

Le suggestioni steampunk – ahimé solo accennate – e la deriva filosofico-quantistica del romanzo sono valori aggiunti che è impossibile non citare. Da sole ne valgono la lettura.

A mio modesto parere il risultato finale sarebbe stato ancor più apprezzabile se Dimitri si fosse preso la briga di allungare l'insieme, di “incollare” le varie parti senza dare quella sensazione di fiatone che prende dall'inizio alla fine.

Lo so, lo so: non si può avere tutto dalla vita.
 

Alice nel paese della vaporità (di Francesco Dimitri)

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