Liliana Adamo da Luxuryonline.
La filmografia di Wim Wenders e la ricerca (quasi ossessiva) del landscape urbano.
Gli “urban landscape” dei suoi film restituiscono il rigore stilistico di una perfetta fotografia e i sentimenti di un grande regista contemporaneo. L’eccesso delle metropoli, la malinconia dei quartieri dormitorio, le dimore storiche e le architetture postmoderne, si mescolano in una successione di vuoti e pieni, spazio urbano e paesaggio, costantemente presenti in tutta la filmografia di Wim Wenders, come un incessante viaggio alla ricerca di sé e alla scoperta del mondo.
Un tema che sembra voler ripercorrere quasi uno schema “classico” e che, invece, si rivela espressione di un cinema spregiudicato e autenticamente d’autore, una snervante poetica imperniata su una realtà estranea ed estraniante. Come dimenticare l’ouverture folgorante de “Lo stato delle cose”, o gli angeli acrobati sui palazzi anteguerra di “Il cielo sopra Berlino”, i paesaggi senza confini nella solitudine struggente di “Paris Texas” (con un’intensa Nastassia Kinsky bionda platino) e quel bianco/nero elegiaco di “Alice nelle città”, fino a un film che segna il ritorno alle ambientazioni europee dopo diversi anni di lavoro oltreoceano, come il recente “Palermo Shooting”, giusto a rinnovare il rapporto privilegiato tra il regista di Dusseldorf e la terra siciliana.
E non a caso la laurea honoris causa in architettura, conferita a Ernst Wilhelm Wenders, è pervenuta dall’Università di Catania. «Ci dev’essere per me una necessità per raccontare una storia e questa necessità non l’ho mai trovata altrove se non in un luogo, una città, un paesaggio», afferma Wenders. «Credo che noi siamo i prodotti dei luoghi in cui abitiamo molto di più di quanto non ci piacerebbe pensare. L’identità nasce definendo un contesto e credo sia così anche per l’architettura».
L’iniziativa si deve all’architetto Carlo Truppi, ordinario di Progettazione Ambientale, docente nella stessa Università, che, dopo la lectio doctoralis tenuta da Wenders nell’Aula Magna a Catania, al Palazzo del Senato di Siracusa, il giorno successivo, si è unito al regista in qualità di relatore per presiedere un interessante seminario in tema, dal titolo inequivocabile: “In difesa del paesaggio”, una manifestazione environmentfest, curata dal Centro Dipartimentale per l’Ambiente, per sollecitare opportunità, riflessioni e strumenti d’elaborazione.