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Alice senza niente di Pietro De Viola

Creato il 16 dicembre 2010 da Nasreen @SognandoLeggend

Alice senza niente di Pietro De Viola

Pietro De Viola, siciliano, laurea in Scienze politiche e un abbonamento a lavori a tempo determinato, è un autore. Uno scrittore, oggi, grazie al suo romanzo online “Alice senza niente”.

Alice senza niente è un libro di cui fino a qualche tempo fa non si sapeva nulla. Ogni tanto si trovava qualche accenno qua e la nel web, oppure qualche amico o friend ne parlava e ti invitava a leggerlo. Tutt’ora trovare una biografia dell’autore è praticamente impossibile.

Oggi, grazie alla strategia “editoriale” e pubblicitaria attuata da Pietro de Viola il romanzo è conosciuto, anzi conosciutissimo e Pietro De Viola è un “autore”. Nel mese di ottobre 2010 il libro viene pubblicato in rete e in pochi giorni le copie scaricate superano quota 10.000. Un vero trionfo!

Blog: http://alicesenzaniente.splinder.com/

Sito: http://www.alicesenzaniente.altervista.org

Facebook: Pagina Ufficiale

Alice senza niente di Pietro De Viola
Titolo:Alice senza niente 
Autore: Pietro De Viola
Serie: #
Edito da: nessuna casa editrice
Prezzo: gratis
Genere: narrativa
Pagine: 182 pag
Voto:
Alice senza niente di Pietro De Viola

Trama

In 89 giorni un blog, un sito in flash, un account facebook, video virali su youtube, ancora pagine facebook, comunicati stampa, rilancio su google news e su altri siti web, l’appoggio di altri autori, l’interesse crescente della stampa ed Alice senza niente diviene e-book gratuito di successo. Il primo decretato dalla democrazia della rete, grazie alla visione ed al talento di Pietro De Viola.

Non è solo un racconto sul precariato, ma un luogo di condivisione che, grazie alla rete, non si ferma alle parole di Alice, la sua protagonista, entra nei pensieri e nella vita reale di una generazione che è stata illusa dai padri e dalle madri di un futuro, oggi loro presente, che non esiste e poi lasciata ad “arrangiarsi”.

Alice insieme al suo ragazzo Riccardo, raccontano una vita svuotata non solo nei soldi, nel frigorifero, nell’armadio e nei cassetti,  ma anche dell’allegria, del piacere di godersi un film, dello stare con gli altri fino al  punto di pensare che si sia niente, si sia dei falliti.

Ma Alice e Riccardo non ci stanno, riempiono questo vuoto attraverso dei messaggi che emergono fortemente dal racconto di Pietro: non solo resistere, ma  iniziare a smettere di sentirsi un peso, di sentirsi colpa del loro presente e della mancanza di un futuro da sognare, perché non sono loro ad aver deciso quello che gli è capitato. Non hanno scelto loro questo mondo, ma gli è stato preparato dalle generazioni precedenti,  le quali non si sono limitate a rubare loro il sogno del futuro, ma non concedono neanche il presente, tenedoli ai margini del lavoro in uno stato di costante precarietà.

Alice non vuole più parlare a voce bassa, vuole smettere di eccedere nelle buone maniere insegnate proprio da quella generazione che prima l’ha illusa, poi spolpata ed oggi le rimprovera anche la mancaza di iniziativa e coraggio. Vuole alzare la voce, prendere il diritto a parlare, il diritto a ricevere anche lei il “rispetto sempre e comunque”, quello che padri e madri hanno preteso per loro stessi. Non vuole e non può essere una fallita in una Società che non le ha nemmeno concesso di iniziare a correre.

Ed è prorio qui che Alice si intreccia con il progetto mediatico-letterario di Pietro, che per raccontare di Alice e Riccardo deve averlo provato questo svuotamento, ma grazie alla rete ha alzato la voce, da scrittore sconosciuto e senza alcun editore, ha preso il suo spazio dimostrando oggi che esiste un luogo nel quale è possibile riprendere il presente ed iniziare a sognare insieme il futuro.

di Alessandra Merico


Citazione: Voglio scriverlo a penna, su veri fogli di carta, fatto da così tante pagine da beccarmi una tendinite e riuscire a sentire il tonfo dell’unghia smaltata del dito medio che cade per terra. Scriverò di notte, penserò di giorno, riposerò solo alla fine. Perché ogni pagina che riuscirò a riempire sarà un’ora in più della mia vita futura e un anno in meno nella condanna: trovare parole nuove ad ogni rigo che si facesse avanti sopra il bianco dei fac-simile.

Recensione

Come leggiamo anche dalla trama Alice senza niente è un vero e proprio fenomeno editoriale in rete. Ma a parte questo a questo vorrei parlarvi prima dei temi trattati nel libro da Pietro De Viola, oltre a quelli più evidenti, già evidenziati sopra.

Come abbiamo visto dalla trama, Alice è una ragazza trentenne senza un lavoro, probabilmente precaria a vita. Quella della precarietà e dei problemi derivanti da questa, sia sociali che di vita pratica, sono tematiche che ricorrono in tutto il libro.

Nel primo capitolo ci viene presentata Alice nel mondo del lavoro, con i suoi curriculum mandati a raffica sempre uguali e i suoi colloqui con domande e risposte sempre uguali. E il telefono che non squilla mai.

Nel secondo conosciamo Riccardo, il compagno di Alice, anche lui non privo di difficoltà economiche. Insieme per fronteggiare questa situazione cercano di risparmiare in tutti i modi, privandosi di tutti i piaceri della vita. Niente ristorante, niente bar, niente oggetti superflui. Solo lo stretto necessario.

Queste difficoltà si ripercuotono anche sul rapporto di Alice con Silvia, la sua migliore amica, lavoratrice e figlia unica. Alice non si sente compresa, ormai tra le due non c’è nulla in comune.

L’autore non ci descrive in dettaglio i protagonisti di questo libro, ma si sofferma di più sulle problematiche che vivono sui loro sentimenti specie di quelli di Alice.

Devo dire che in alcuni punti del romanzo, dove l’autore fa parlare a ruota libera la protagonista con lunghe riflessioni, ho avuto un po’ di difficoltà a star dietro ai pensieri di Alice. In tutto il romanzo tutto è molto concreto e chiaro ma quando Alice parte con i suoi pensieri a raffica è come fossimo un po’ sulle nuvole, assieme a lei. Ma per questo poi Alice mi piace così tanto perché da un pensiero ne fuoriescono tanti altri che non sono magari neanche connessi tra loro.

E uno di questi pensieri è scrivere un libro. Gratis. Accessibile a tutti. Perché la cultura è di tutti. Pietro De Viola così, attraverso le parole di Alice, lancia un messaggio a tutti coloro che pensano di distribuire cultura, quando invece, per averla dobbiamo spendere fior di quattrini.

Aspettatevi un finale che vi lascerà a bocca aperta.



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