Visto che l’argomento IMU ha scatenato una sorta di guerra verbale, partita con un volantino, proseguita in Consiglio Comunale e tutt’ora in corso sui social network (link 1, link 2 e link 3), con relativo schieramento da parte delle due tifoserie, forse è il caso di far chiarezza su come stanno realmente le aliquote IMU nei Comuni della Provincia di Siracusa, in modo che ognuno possa poi trarne le proprie conclusioni.
Allora il vostro umile scribacchino, approfittando di una momentanea degenza di poco conto (ma questa è una digressione che possiamo troncare subito, che non interessa a nessuno), ha passato qualche ora a spulciarsi le delibere dei nostri vicini di casa e ha sintetizzato il tutto nella tabella seguente:
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Da quanto sintetizzato in tabella, emergono alcuni fatti piuttosto significativi:
- il Sindaco, in un suo post su facebook, ha scritto testualmente
Il signor Francesco Parodi, nel suo commento alle aliquote IMU, naturalmente omette di dire, così come prima delle elezioni regionali (… chi sa perché?) hanno fatto sia La Voce di Canicattini sia il Movimento Trasparenza e Cambiamento, a cui mi pare il signor Parodi appartiene, che tutti Comuni vicini hanno portato l’aliquota al massimo, ovvero al 10,6.
ma, dalla tabella, si può vedere chiaramente che i soli Comuni che hanno fatto questo sono Lentini, Carlentini, Augusta, Siracusa e Sortino, mentre tutti gli altri sono rimasti al di sotto di tale quota;
- sempre il Sindaco, commentando un altro post su facebook, dichiara
Gent.mo Dott. Parodi, la nota non era sulle aliquote IMU che ha approvato il Consiglio e pertanto pubbliche, ma sulle notizie false che il Movimento al quale lei appartiene ha diffuso prima delle elezioni con un volantino, nella quale si affermava ancor prima di andare in Consiglio, che il Comune di Canicattini Bagni aveva applicato il massimo delle aliquote (… cosa non vera, mi permetta ancora di sottolineare) e che in Comuni come Avola e Floridia invece erano al 2 e al 2,5 per mille (… quando per legge il minimo è 4 x la prima casa e 7,60 per la seconda)
dicendo una cosa ben diversa da quel che recita il Decreto Legislativo n. 201 del 6 dicembre 2011, che all’art. 13, comma 7, recita
L’aliquota è ridotta allo 0,4 per cento per l’abitazione principale e per le relative pertinenze. I comuni possono modificare, in aumento o in diminuzione, la suddetta aliquota sino a 0,2 punti percentuali.
- è da notare, infine, che tutti i Comuni della Provincia hanno mantenuto inalterata al 4 per mille (ed in alcuni casi l’hanno abbassata) l’aliquota per la prima casa, mentre l’unico Comune che si è distinto per aver innalzato quasi al massimo consentito tale aliquota è Canicattini Bagni.
Questa è proprio l’aliquota che colpisce il maggior numero di persone (pur con le eventuali detrazioni previste) e colpisce maggiormente i ceti più deboli, persone proprietarie magari soltanto della casa in cui risiedono, quando invece si poteva spingere al massimo previsto l’aliquota per la seconda casa, chiedendo un sacrificio maggiore a quei cittadini in condizioni economiche tali da potersi permettere la proprietà di più immobili.
Ecco, in considerazione di quello che è emerso, mi viene da chiedermi il perchè, con i conti così in ordine, sia stato necessario adottare aliquote così alte, a maggior ragione per il fatto che Comuni vicini al default finanziario come Augusta non abbiano infierito sulle fasce più deboli.
Di queste cose mi sarebbe piaciuto sentir parlare nello scorso, tesissimo, Consiglio Comunale e queste osservazioni mi piacerebbe le facessero i Consiglieri di minoranza, che hanno ricevuto un mandato popolare e che dovrebbero avere il compito di vigilare sulle scelte dell’Amministrazione nell’interesse dei loro elettori e, più in generale, di tutta la cittadinanza. Litigare non serve a nulla, presentarsi preparati ed argomentare con cognizione di causa, invece, potrebbe portare risultati più utili per tutti.
Andrea Uccello
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