Maurizio Lupi si dimostra oltremodo fiducioso: anche se Etihad aveva considerato questa del taglio del personale una condizione necessaria per la conclusione dell’accordo, Lupi stabilisce che si andrà avanti lo stesso.
La notizia non sembra sconvolgere James Hogan, a Roma per la presentazione del nuovo volo Roma Abu Dhabi. Hogan confida di chiudere la trattativa entro fine mese, con la quota maggioritaria del 49 % del capitale, senza fare sconti sul piano degli esuberi.
Il ministro del lavoro, Giuliano Poletti, in tal proposito ha dichiarato: “Abbiamo fatto tutto ciò che si può fare per ridurre al minimo gli elementi di problematicità che sul piano dell’occupazione si stavano presentando”.
E l’attuale manager di Alitalia, Gabriele Del Torchio è intenzionato a concludere la trattativa, in quanto il senso di responsabilità prima o poi prevarrà da parte di tutti. Misteriosa risulta la posizione delle Poste Italiane, secondo socio con la quota del 19, 48%: in realtà a seguito del futuro aumento di capitale di 250 milioni di euro, le poste potrebbero investire meno della quota di pertinenza (circa 30 su 49 milioni dovuti). L’operazione invece potrebbe giovare a Unicredit, Intesa e Atlantia, che potrebbero versare all’incirca 200 milioni, rispetto ai 102, 4 in loro spettanza.
Queste vicenda, a detta di Del Torchio, saranno rimandate all’Assemblea della Cai del 25 luglio. Resta il fatto che oggi pomeriggio la trattativa avrebbe già dovuto concludersi, dopo una breve rilettura dei testi, una verifica e una stesura finale. Invece, inaspettatamente, il tutto è rimandato ad oltranza.
Si attendono comunque gli sviluppi a seguito della convocazione della serata.