Qualche settimana fa sono stata ospite di questo magnifico ristorante. Non appena il mio amico Riccardo Lagorio, famoso giornalista enogastronomico, ci ha invitate a partecipare ad una riunione conviviale all’Ambasciata di Quistello (Barbara purtroppo non ha potuto ma conosce già molto bene l’Ambasciata) insieme ad alcuni suoi colleghi, ai mitici fratelli Tamani e al nuovo amministratore Giampiero Crescini, non ho potuto che esserne lusingata e la mia risposta è stata subito “si!”. Non sono mai stata in questo splendido tempio stellato della tradizione culinaria del mantovano fin dal 1978, e me ne rammarico. Solo poche righe: sono rimasta estasiata dall’atmosfera e disarmata dai sapori dei piatti che raccontano di storia,cultura,passione,tradizione e amore per la ristorazione e il territorio.
Non mi dilungo oltre. Lascio parlare le immagini sotto… anche se non è facile raccontare di questo posto con parole e foto. E’ davvero necessario andarci. Vi rapirà. Ne sono certa.
Tra gli ospiti anche il giovane ed intraprendente Sindaco di Quistello Luca Malavasi
I padroni di casa, la storia di questo incantevole luogo, i fratelli Francesco e Romano Tamani
Nella foto sotto a destra Giuseppe Casagrande giornalista enogastronomico di quotidiano L’Adige e direttore di Papageno (prima rivista internazionale di enogastronomia in italiano e e tedesco)
Patricia Guy enogiornalista sommelier americana.
Tortelli di zucca con crema di zucca (il trucco che li ha resi ancora più magici probabilmente è stato il profumo di cedro)
Faraona del Vicariato di Quistello con uva, arancia mostarda di mele Campanine e melograno
Salame di cioccolato accompagnato da una crema di zabaglione caldo al moscato e marsala
I magnifici dolci secchi di cultura del Vicariano di Quistello
Un ottimo menù accompagnato da ottimi vini della Cantina Sociale di Quistello, che ci ha omaggiato dell’ottimo vino sotto
- Con Riccarto Lagorio
Conlcudo con le parole del mio amico Riccardo Lagorio che sintetizzano, secondo me, alla perfezione l’esperienza vissuta:
“Innovazione? La si vada a cercare altrove: i piatti sono opulenti per materia prima e traboccano di storia, ma soprattutto l’Ambasciata racconta l’autenticità della tradizione (non quella spattacolarizzata e inventata alla bell’e meglio) e rappresenta il miglior luogo per leggere il cibo come cultura. Qui più che altrove si respirano i fasti rinascimentali che fecero grande il ducato di Mantova, su nessun tavolo sono passate più teste coronate e personaggi dello spettacolo, dello sport, della Cultura quella appunto della C maiuscola. E l’Ambasciata è ancora così: con i suoi eccessi, i suoi onirici arredamenti, il desiderio sempre esaudito di rendere unica un’occasione, un momento da ricordare.“
ps: se non avete ancora fatto programmi per il weekend, vi segnaliamo questo goloso appuntamento:
Il Consorzio di tutela del prestigioso formaggio ha promosso per la sera del 25 ottobre la Notte del Parmigiano Reggiano.
Lo storico locale di Quistello, località mantovana dove si produce Parmigiano Reggiano, ha risposto proponendo per l’intera giornata
uno dei piatti più rappresentativi del suo menu:
Uovo di gallina al tegamino con spremuta di pomodoro, salsiccia, nevicata di Parmigiano Reggiano e tartufi delle golene del Po.
Potrebbe essere una ghiotta occasione per sperimentare l’Ambasciata o, per chi già la conosce, ripetere l’incontro con una delle cucine più genuine ed autentiche d’Italia, pluripremiata e sempre più attuale.