Magazine Diario personale
All’ inizio è così. Tanta dolcezza, coccole e risatine a battute poco divertenti. All’ inizio di una storia entrambi i partner dissimulano, mentono, fingono. Fingono di essere ciò che non sono.
Le ragazze, ad esempio. Molte, prese dal “ciptocip” dei primi tempi, pensano di essere davvero dolciose. Si convincono che la loro indole sia amabile, tenera e stucchevolmente comprensiva.
Questo avviene perché esiste una fetta di popolazione femminile che aspira, anzi meglio agogna l’ accasamento, ragazze che sembrerebbero normalissime con cui magari decidere di uscire la sera per stare fra amiche. Mai errore più grande. Sono fanciulle la cui unica fonte di divertimento è il radar. Un’ apparecchiatura di cui sono dotate sin dalla nascita che consente loro di puntare, dall’ apertura dello sportello sino alla chiusura dello stesso a fine serata.
Il maschio prescelto rimane inebriato dal profumo, dal sorriso, dalla disponibilità ingannevole di chi te la fa annusare ma non te la dà. Un povero essere inferiore che, ragionando per come gli è possibile con l’ unico mezzo che possiede, ne resta incastrato.
A questo punto le possibilità sono due: o il maschio in questione si lascia schiacciare sino alle prossime corna (peraltro certe) o un giorno si sveglia e dopo anni di pacatezza e morigerata monogamia impazzito se ne va con una sfuriata della serie “sei cambiata”.
Sì, perché, nel frattempo, la bambolina si trasforma di norma in un orco iracondo. Dopo l’ incastro infatti non è inusuale un taglio di capelli (quante persone conosco che tagliano i capelli dopo il matrimonio? …puff ), oppure un appesantimento corporeo spesso abbinato ad un’ intensa crudeltà ormonale.
Dunque, diffidate delle ragazze silenziose, che non si espongono mai, che “noi non litighiamo/ ognuno ha i suoi spazi/ manteniamo le nostre autonomie”, perché quelle sono stronzate che si dicono per "stringere" ed inebetire il maschio.
Morale? Meglio una scazzosa rompicoglioni, da subito, che una strega sotto mentite spoglie.