Premessa La lettura di questo post potrebbe risultare difficoltosa per i lettori più suscettibili. Si tratta infatti del resoconto di un’esperienza esistenziale estrema. Il reportage della mia visione del film All Is Lost. Un live blogging in presa diretta, in cui non si sa se alla fine l’autore, ovvero il sottoscritto Marco Goi aka Cannibal Kid, sopravviverà o meno.
All Is Lost – Tutto è perduto (USA 2013) Titolo originale: All Is Lost Regia: J.C. Chandor Sceneggiatura: J.C. Chandor Cast: Robert Redford e basta Genere: solitario Se ti piace guarda anche: Cast Away, Vita di Pi, Gravity
Minuto 1 “Tutto è perduto. Mi spiace... So che significa poco a questo punto, ma mi spiace. Ho provato. Credo siate d'accordo che ci ho provato. Ad essere vero, ad essere... forte, ad essere gentile, ad amare, ad essere giusto. Ma non lo sono stato.” È con questa parole che inizia il film ed è con queste parole che inizia il mio viaggio in questa visione cinematografica. E' passato appena 1 minuto e l’idea che in questa pellicola mi aspetta ancora un’ora e 40 di Robert Redford solo su una barca e queste saranno le uniche parole pronunciate mi getta già nello sconforto più totale. Ma ci devo provare ad assere gentile, ad amare, ad essere giusto con questo film. Lo faccio per voi, cari miei lettori, lo faccio solo per voi.
Minuto 20 Nei primi 20 minuti, Robert Redford ha cercato di riparare la sua barca che si era rovinata dopo uno speronamento. Una lezione utile nel caso mi dovessi mai trovare in una situazione del genere. A parte questo non è che sia successo granché. Attenzione, però, adesso Robert Redford legge qualcosa. Cos’è, Playboy? No, è solo una barbosa guida marittima o qualcosa del genere. Questo qua è noioso pure nelle sue letture, mannaggia a lui.
Minuto 23 Scena della pioggia. Finalmente un bel momento cinematografico, quasi poetico. Ci voleva il brutto tempo per gettare un raggio di sole su una visione fino a questo momento da martellate sulle palle.
Minuto 40 Robert Redford si trova in mezzo alla tempesta. Rischia di morire, ma tanto sappiamo che per almeno un’altra oretta dovrà sopravvivere, altrimenti il film come prosegue senza di lui? Con la barca vuota? Oddio, in quel caso la visione non credo potrebbe diventare più noiosa di quanto è già. E almeno sarebbe una trovata originale.
Minuto 45 Visto che la sua barca è messa in condizioni davvero tremende, Robert Redford va su un gommone che manco a Lampedusa.
Minuto 55 Robert Redford assiste all’affondare della sua nave. In quel momento si rende conto di essere davvero fottuto. In quel momento capisce che l’idea della gita in barca da solo non è stata proprio furba. Startene tranquillo a casa a vederti il Super Bowl non credo ti sembri più un’idea tanto sciocca, vero Robert?
Minuto 63 Io ci sto provando a farmi coinvolgere dalla pellicola, ma proprio non ce la faccio. Basta, con questi film survival alla Cast Away! Basta spacciare queste flebo per dei capolavori o per delle pellicole innovative! Non lo sono. Sono semplicemente robe prive di idee, prive di sceneggiatura, che sì, ci sbattono in faccia in tutta la sua crudezza l’uomo che lotta per la sopravvivenza, però è sempre la solita storia. Questo All Is Lost è come Gravity, solo senza 3D e ancora più noioso.
Minuto 67 Il film non è nemmeno girato male, questo va detto. J.C. Chandor, autore di uno dei debutti migliori del cinema americano recente, Margin Call, ha un buon occhio e le sue riprese sono tecnicamente valide. Solo che più che un film sembra un documentario stile National Geographic. Questo sì. E poi c’è gente che dice la stessa cosa del capolavoro The Tree of Life… Sciacquatevi la bocca nel mare in cui è immerso il vostro amato Robert Redford, per favore.
Minuto 69 Dopo un’ora e passa a vedere un povero vecchietto solo in mezzo al mare, la sofferenza sale sempre di più. L’unico motivo di interesse a questo punto è vedere se questo povero disgraziato ce la farà alla fine a sopravvivere. Qualcuno lo recupererà? Arriverà a riva? Raggiungerà l'isola di Lost? Sandra Bullock pioverà giù dal cielo a salvarlo? A dirla tutta, più che per la sorte di Robert Redford, sono preoccupato per la mia. Ce la farò ad arrivare alla fine del film sveglio? Ce la farò a non cadere in coma prima dei titoli di coda?
Minuto 72 Sono disperato. Comincio a pensare che questo film sarebbe noioso anche se in mezzo al mare al posto di Robert Redford ci fosse Margot Robbie, quella di The Wolf of Wall Street, nuda che si sditalina per tutto il tempo. Mmm… no beh, in quel caso probabilmente non sarebbe poi così noioso. Peccato che Robert Redford non somigli manco da lontano a Margot Robbie e semmai ricordi Gianni Morandi. Non proprio la stessa cosa.
"Fatti mandare dalla mamma a prendere il latte... sì, ma dove? Al massimo posso prendere dell'acqua."
Minuto 74 Secondo Alfred Hitchcock, il dramma, il dramma cinematografico, è la vita con le parti noiose tagliate. Il dramma di questo film è invece che tutte le parti noiose non sono tagliate, ma anzi il film è composto UNICAMENTE dalle parti noiose. Avete presente quando state guardando una pellicola che già conoscete e sapete quando ci sono dei momenti un po’ smorti in cui, in caso di bisogno, potete farvi una pausa bagno? Ecco, in quel caso si tratta di una pausa pipì breve, in cui correte a fare i vostri bisogni per poi tornare veloci a vedere il film. Nel caso di All Is Lost, non c’è bisogno di correre. Prendetevi pure tutte le pause bagno che volete. Fate pure una pausa popò, non solo una pausa pipì, tanto vi avviso già che non vi perderete niente. A parte Robert Redford che lotta per sopravvivere, cosa che non so a voi ma a me non frega più di tanto, non c’è davvero nient'altro degno di nota. Nemmeno la colonna sonora, che in maniera piuttosto inspiegabile ha vinto il Golden Globe, si segnala particolarmente.
Minuto 75 Questo non è cinema. È una presa per il culo. Più che un film, è una prova per testare la sopportazione dello spettatore e in questo si può considerare un esperimento interessante. Qualcuno potrà dire che è una pellicola coraggiosa. Sicuramente ci va del coraggio da parte degli spettatori per immergersi in una visione simile. E ci va una grande forza di volontà per arrivare fino in fondo. Ma io ce la posso fare. Non manca molto.
Minuto 76 Dai che arriva una barca. È la salvezza. Per Robert Redford? Sì, anche, ma soprattutto per me povero spettatore. Sento che sta per succedere qualcosa, evvai!
Minuto 78 Niente. Robert Redford è talmente una palla che manco si son degnati di salvarlo. E a questo punto? Chi salverà me?
Minuto 81 Arriva un’altra barca. Dai, questa volta lo tirano su.
Minuto 82 No, niente nemmeno questi. Ma dove siamo, a Lampedusa veramente? Lo trattano peggio di un immigrato clandestino. Gente, sì è vero, è Robert Redford, non certo uno dei miei attori preferiti, però non è mica Tom Hanks da trattarlo così come se fosse un appestato. Probabilmente questa è una scelta legata a questioni di budget. Se dei marinai lo tiravano su dovevano impiegare altri attori, invece la produzione ha speso tutti i soldi per il contratto al mono espressivo Robert Redford e non c’è più spazio per nessun altro. Il solito vecchietto che toglie il lavoro ai giovani.
"Prima cosa da fare se riesco a tornare alla civiltà: mandare una lettera di protesta a Pensieri Cannibali."
Minuto 91 Arriva un’altra barca. La terza. Certo che la sceneggiatura di All Is Lost si spreca proprio, in svolte narrative sorprendenti. Questa volta lo salveranno?
Minuto 94 Il finale è una liberazione. Non sto a spoilerarvelo, perché anche voi dovete provare quest’esperienza di sopravvivenza cinematografica estrema. Anche voi dovete soffrire quanto io ho sofferto. Anche voi dovete arrivare fino alla fine. Rispetto al resto del film, la conclusione comunque non è nemmeno tanto malaccio, furbetta e ambigua e giocata sul facile simbolismo religioso com’è. Almeno succede qualcosa e, se non altro, è una vera liberazione. Grazie Iddio. Finalmente è finito il film più noioso di tutti i tempi. Amen.