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...E anche noi spettatori aspettiamo qualcuno che ci salvi.
Ma dovremo aspettare la bellezza di 105 minuti.
Lo confesso , più o meno a metà film facevo il tifo per una bella tempesta che si portasse via tutto o anche un bello squaletto affamato che trovasse succulenti i prosciutti garantiti da un Robert Redford in forma fisica smagliante , a cui comunque continuo a volerci un sacco di bene.
Ecco , penso che se al posto di un Redford ci fosse stato un guitto qualunque , avrei posto termine alla sua agonia ( e anche alla mia , al di qua dello schermo) molto prima degli oltre 100 minuti di durata.
Lui è carismatico, cazzuto ma è impossibile empatizzare con un personaggio come il suo che sa sempre che cosa fare, che non è mai assalito dallo sconforto, che trova sempre la soluzione a tutto e soprattutto non si riesce ad empatizzare quel cazzo di coltellino svizzero milleusi che tira fuori nei momenti clou del film e con cui riesce a fare tutto.
Il film di Chandor è una sfida estrema e a me normalmente piacciono i film estremi, ma stavolta qualcosa non va e queste parole suonano più o meno come un pietoso eufemismo.
Muovendosi con l'agilità di una balenottera azzurra tra Vita di Pi e Il vecchio e il mare, ma senza tigri di cartone o marlin indemoniati attaccati alla lenza.
Un uomo solo contro la furia degli elementi naturali e la tecnologia non è in grado di venirgli in aiuto.
Solo la speranza lo sorregge e un continuo aumentare la posta nel piatto per farsi individuare dalle navi di passaggio, enormi mostri acefali di metallo, senza occhi e senza orecchie.
Arriva a dare fuoco alla sua scialuppa di salvataggio per farsi individuare, come se facesse un all in a una partita di poker, o la va o la spacca.
E qui mi tocca spoilerare .INIZIO SPOILER INIZIO SPOILER INIZIO SPOILER INIZIO SPOILER
Quando la disperazione ha la meglio su di lui, quando Robertino nostro finalmente si lascia andare come un DiCaprio in là con gli anni che si lascia finalmente sopraffare dal freddo e dalla stanchezza dopo l'affondamento del Titanic, ecco Chandor osa quello che nemmeno James Cameron ha osato fare in Titanic.
Resuscita in pratica il suo protagonista che chissà perchè dopo aver chiuso gli occhi per abbandonarsi alla profondità dell'Oceano li riapre improvvisamente e comincia a nuotare come un invasato verso la superficie per abbarbicarsi a quella mano salvifica. Ma ...maffanghulo!!! FINE DELLO SPOILER FINE DELLO SPOILER FINE DELLO SPOILER.
E' curioso il fatto che un regista come Chandor parta da un film in cui le parole vengono usate come corpi contundenti ( il thriller sulla crisi economica Margin Call) a un film in cui le poche parole che non siano smadonnamenti del protagonista, vengono spese all'inizio in un monologo recitato da una voce fuoricampo.
Riesce a girare una pellicola claustrofobica nel bel mezzo dell'immensità dell'Oceano Indiano , una vicenda in cui l'Uomo come entità deve affrontare la Natura con tutti gli imprevisti che questo fronteggiarsi comporta.
All is lost - Tutto è perduto è un apologo sull'intelligenza dell'uomo e sulla sua capacità di vincere il Caso che lo ostacola a più riprese, anche in maniera bastarda.
Da voci non confermate pare che il container che sperona lo yacht di Robert Redford ha sfiorato la candidatura all'Oscar come miglior attore non protagonista.
Un po' come l'iceberg del Titanic.
Per dirla in termini critici seri posso affermare con tutta sicurezza che una martellata sui coglioni mi avrebbe fatto meno male.
Ecco , l'ho detto, scusatemi tutti voi che avete trovato in questo film sottotesti filosofici fondamentali che a me sno sfuggiti.
Lo so , sono una brutta persona e capisco poco o nulla di cinema.
Ora, dolorante posso andare al lavoro, magari cercherò su qualche catalogo un kit di testicoli di ricambio.
( VOTO : 3 / 10 )
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