Questa volta niente viaggi oltreoceano, anzi, oggi più che di un viaggio parliamo di una battaglia che molti combattono ogni giorno, soprattutto sul posto di lavoro. Il XXI secolo non è necessariamente sinonimo di modernità e evoluzione, non in tutti i campi, e, benché il decreto legislativo conosciuto come “Codice delle pari opportunità tra uomo e donna”, stabilisca il divieto di discriminazione di genere per quanto riguarda possibilità e salario, esistono azioni silenziose e quotidiane che passano inosservate, ma che nel loro piccolo vanno contro questo decreto in maniera evidente.
Pubblicità Progresso promuove anche quest’anno il concorso creativo On the move, aperto a studenti universitari e delle scuole superiori, che possono partecipare realizzando video, sceneggiature, spot radio, eventi e così via. Il punto focale, come viene scritto sul sito, è «il ruolo della donna nel mondo del lavoro, […] della suddivisione dei compiti in famiglia ma anche della lotta a stereotipi, abusi, violenze». Lo scopo è creare e diffondere un messaggio positivo, che possa stimolare un cambio di rotta culturale.
“Pubblicità Progresso promuove anche quest’anno il concorso creativo On the move…”
A farmi conoscere questo progetto è stata Patrizia Spinacè, una studentessa dell’Università di Padova, che partecipa al concorso con altri due ragazzi del corso di Promozione d’Immagine tenuto dal professor Vittorio Montieri: Naike Monique Borgo e Andrea Micheletti. La loro è stata un’azione di guerrilla marketing: sabato 14 giugno, con un’asse da stiro, hanno preso posto nelle piazze di Padova, Verona e Vicenza, riproducendo una delle tante faccende domestiche che, normalmente, spettano alle donzelle. «Abbiamo voluto rappresentare una donna in carriera con famiglia, che, secondo lo stereotipo, deve gestire lavoro e casa da sola», questa la loro idea, che però, per essere completata aveva bisogno dei passanti.
“…con un’asse da stiro, hanno preso posto nelle piazze di Padova, Verona e Vicenza, riproducendo una delle tante faccende domestiche che, normalmente, spettano alle donzelle.”
Il progetto è stato chiamato “All’ombra della parità”, ad impersonarla una sagoma femminile alla quale i passanti dovevano attaccare dei post-it con messaggi personali e testimonianze relative alla parità di genere nel mondo del lavoro. Sfoghi, riflessioni, pensieri e, perché no, critiche: ogni idea era ben accetta e le soddisfazioni non sono mancate. «Siamo partiti incerti sulla partecipazione e comprensione delle persone, ma nel corso della nostra azione itinerante abbiamo avuto diversi riscontri positivi, molti hanno voluto scrivere post-it personali e soprattutto abbiamo raccolto testimonianze di vissuto che ci hanno colpito», scrive Patrizia.
“Il progetto è stato chiamato “All’ombra della parità”, ad impersonarla una sagoma femminile alla quale i passanti dovevano attaccare dei post-it con messaggi personali…”
Questo vagabondaggio è stato filmato e da quest’esperienza è nato un video che verrà presentato al concorso di Pubblicità Progresso. Un grande in bocca al lupo a Patrizia e hai ragazzi che hanno lavorato con lei!
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INFO
La prima foto è stata tratta dal sito di Pubblicità Progresso, le altre mi sono state gentilmente fornite da Patrizia.