La notizia del suicidio di chi fino alla settimana scorsa ha guidato il San Raffaele in pochi minuti è arrivata anche in Procura ed il pm di turno Maurizio Ascione ha disposto degli accertamenti per arrivare ad identificare chi ha inquinato la scena del suicidio ed ha dunque aperto un’indagine per istigazione al suicidio a carico di ignoti: ciò consentirà di effettuare l’autopsia già disposta, e di compiere tutti gli accertamenti necessari, anche se in Procura sono convinti che si tratti di un suicidio.
Nel pomeriggio sono stati sentiti sei testimoni, tra cui le due segretarie. Il gesto di Cal è arrivato inaspettato, nemmeno la moglie ne ha avuto sentore. Cal si era presentato questa mattina nel suo ufficio intorno alle 10.30. Salutata la segretaria si era chiuso dentro per raccogliere i suoi effetti personali dato che era dimissionario dalla settimana scorsa. Alcuni minuti dopo è risuonato il colpo di pistola. L’ex vicepresidente del San Raffaele nei giorni scorsi era stato ascoltato dalla procura di Milano in relazione al buco da quasi un miliardo di euro nei conti del gruppo ospedaliero. Cal ” ha visto infrangersi il suo sogno. La difficoltà del momento era per lui un pensiero costante” – dichiara l’avvocato Minniti – “ci sono stati investimenti per costruire ospedali e portare sanità dove non c’era. Non c’è stata mala gestione ma piuttosto un’ottica di gestione non imprenditoriale”.Prima di togliersi la vita,Cal, ha lasciato due lettere, una alla moglie e una alla segretaria.e non ci sarebbe alcun riferimento al buco di bilancio del San Raffaele Le due lettere sono state scritte a mano, di brevi righe. Secondo quanto si apprende l’uomo era preoccupato per la generale situazione del San Raffaele. «Cal era molto preoccupato, non tanto per l’inchiesta, quanto per la situazione del San Raffaele», ha confermato il suo avvocato che segue la vicenda del noto ospedale milanese. Dal San Raffaele hanno fatto sapere che l’informazione a Don Verzè su quanto accaduto a Cal viene data «piano, con le dovute cautele». A breve è previsto anche un comunicato del nuovo consiglio di amministrazione. Un gesto estremo dettato, dice chi lo conosceva bene, non solo dal senso di «fallimento» di fronte al crollo di quello che avrebbe dovuto diventare un modello di sanità, ma anche dal fatto che da domani avrebbe lasciato quell’ufficio dove ha sempre vissuto.
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