Il mio postino pensa che io sia strana, e forse addirittura una qualche sorta di delinquente. La parte criminale dei sospetti deriva dal fatto che mi arrivino una media di tre pacchetti esteri alla settimana (giustamente, visto che quello che sto tenendo in piedi è un traffico di borsine di plastica Eyeko dall’Inghilterra); la parte della lieve bizzarria è invece tutta da imputarsi alla saltuaria necessità, da parte mia, di scendere a recuperare uno dei suddetti pacchettini mentre si indossa una vecchia maglietta/turbante a copertura dell’impacco di semi di lino, e dall’eventualità che una parte dei suddetti semi di lino sia colata discretamente lungo il collo, tipo processione di insetti semi-putrefatti.
(Tra l’altro, l’atrio del mio palazzo è sempre affollatissimo di gente occhiuta, che su base almeno bisettimanale assiste muta alla cerimonia del ritiro dei pacchi sospetti – con pagamento di tasse sanitarie e doganali, a volte, addirittura! Poi chiediamoci perché quella volta che il mio vicino di pianerottolo ha dimenticato la spesa fuori dalla porta ci ho messo dieci minuti a convincerlo che ero degna di fiducia e che era il caso che aprisse uno spiraglio -con il catenaccio- per consentirmi di porgergli la borsa. “Sono la sua vicina!” “Appunto!”)
Tuttavia, nessuno può sospettare di me più legittimamente dei tizi della Vodafone. I tizi quelli dell’assistenza, non quelli che almeno una volta al mese mi chiamano sul mio numero fisso Vodafone per chiedere se mi andrebbe di passare a Vodafone. Quelli del 190. Nello specifico, la ragazza impietrita che mi ha ascoltata cadere rovinosamente dalla scala a pioli sulla quale ero inerpicata nel tentativo vano di far riprendere conoscenza alla Vod. Station, e alla quale ho poi dovuto spiegare che sì, la sezione domiciliare dell’Ufficio Complicazione Affari Semplici ha optato per la collocazione del modem IN CIMA ALL’ARMADIO DELL’ANTICAMERA, e che no, tranquilla, non mi ero fatta male, potevamo proseguire. Forse.
(Possessori di Vodafone Station all’ascolto, learn from my fail: generalmente, staccare la spina per un paio di minuti risolve qualsiasi problema. No, non state a ringraziarmi.)