A tutto questo s'aggiungano un paio di caselle email (sempre ufficio e casa) perennemente zeppe di posta da smistare, archiviare, cancellare se va bene o, se va male, da lavorare, sempre con il fiato dell'Amministratore di Sistema sul collo. Alla fine son fogli anche quelli.E non penso di essere una mosca bianca, ma di avere un grado di sommersione da fogli nella media.
E non ce la si fa a stare al passo perché, per quanti fogli puoi far fuori, loro si riorganizzano e s'incrementano di numero, lunghezza e frequenza in un'inarrestabile progressione.Tutto quello di cui ho bisogno è il boomerang.Certo non un boomerang qualsiasi, no, bensì The Magic Boomerang.
Chi ha visto come me, nel Pleistocene, Tom, un ragazzino australiano lanciare il boomerang e risolvere tutti i suoi problemi fermando il tempo nel lasso da quando scaglia l'attrezzo ricurvo a quando gli ritorna tra le mani, non può non desiderarlo intensamente.
Tirerei il mio boomerang alto nel cielo, una parabola allungata nell'infinito e tutto sotto che si congela: persone, cose e flusso di fogli. Solo così potrei avere una chance per rimettermi in pari. D'altra parte il tempo, il vero tesoro di quest'era frenetica, è una risorsa preziosissima e impagabile.
Fatti i dovuti calcoli, non è che mi servirebbe spesso, no, basterebbe un giorno al mese, ecco. Un giorno al mese in cui tutti se ne stanno buoni, fermi immobili: mogli, figli, server, postini, capi, colleghi, celentani, ritepavoni... e io che approfitto per spuntare il To Do, archiviare i fogli, le mail e rimettermi in pari.