Leonardo di Caprio finalmente è riuscito a portare a casa l’Oscar come miglior attore protagonista per Revenant – Redivivo, il film diretto da Alejandro Gonzales Inarritu (anche lui premiato per la miglior regia) e girato nei ghiacci del polo sud.
Film tralaltro pesante per via della durata della pellicola, per la rara presenza di dialoghi (e quei dialoghi spesso erano pure in una incomprensibile lingua parlata dai nativi americani e per questo sottotitolati).
Se è pur vero che per girare quel film ha dovuto subire le angherie della natura (e pure di un’orso), finendo per dormire nel ventre di un cavallo, non è certo stata la migliore interpretazione dell’attore americano che probabilmente avrebbe meritato la statuetta con altri film come Titanic o The wolf of Wall Street, rimanendo sempre con un palmo di naso, tanto da essere ormai soggetto di innumerevoli meme sulla rete.
Stavolta comunque è riuscito nel suo grande sogno, anche se mi viene il sospetto che questa statuetta sia stregata e potrebbe fare qualche brutta fine, togliendo a Leo pure la soddisfazione di godersela.
Ad ogni modo è stata la prima volta con la statuetta anche per un’altro mito del cinema, stavolta di casa nostra, Ennio Morricone, che dopo aver conquistato pochi giorni fa la stella nella Hall of Fame di Hollywood, ora vince la prestigiosa statuetta per la colonna sonora di The Hateful Height di Tarantino.
Miglior film invece è Il caso Spotlight, mentre la maggior parte delle restanti statuette sono state vinte da Mad Max: Fury Road, mentre il miglior film di animazione è Inside Out.
Resta con un palmo di mano Sylvester Stallone, che sperava nel riconoscimento di miglior attore non protagonista per Creed, andato a Mark Rylance per Il ponte delle spie.
Ovviamente non ci poteva essere premiazione senza polemica, come quella sulla mancanza di nomination di attori di colore, anche se evidentemente non può sempre vincere Morgan Freeman.
Brian Boitano (redattore)