La Fiorentina supera 1 a 0 il Livorno, grazie alla zuccata di Rodriguez, e aggancia il Napoli al 3° posto.
I viola arrivano al primo appuntamento del nuovo anno da due vittorie: quella casalinga col Bologna per 3 a 0, e quella sofferta, risicata ma pesante di Sassuolo – firmata, manco a dirlo, dal capocannoniere della massima serie italiana, Pepito Rossi -. Prima ancora, a inizio dicembre, dopo lo show andato in scena col Verona – 4 a 3 per i gigliati -, il KO con la Roma. L’obiettivo era ripartire da quanto di buono fatto vedere nelle ultime giornate e, più in generale, in questi mesi.
Anche col Livorno, a guidare l’attacco c’è Rossi, affiancato dal solo Ilicic. Montella, infatti, opta per il 3-5-2 e abbandona il 4-3-3 visto col Sassuolo. A centrocampo, Vargas la spunta su Joaquin e Pizarro torna titolare.
Situazione drammatica per gli amaranto, che non vincono dal 3 novembre, 1 a 0 sull’Atalanta. Da allora, 6 sconfitte – contando anche quest’ultima – e un pareggio, quello del 7 dicembre col Milan. Nicola, conscio di quanto la sua panchina sia a rischio, si mostra prudente, mandando in panchina Siligardi, il cui posto viene preso da Greco.
Queste le formazioni:
Fiorentina col 3-5-2: Neto; Roncaglia, Rodriguez, Savic; Cuadrado, Pizarro, Aquilani, Borja Valero, Vargas; Ilicic, Rossi;
Livorno col 3-5-1-1: Bardi; Valentini, Rinaudo, Ceccherini; Schiattarella, Benassi, Luci, Biagianti, Mbaye; Greco; Paulinho.
Arbitra Tagliavento.
Fiorentina 1 – 0 Livorno (66′ Rodriguez)
Il primo tempo di questo derby toscano riserva poco spettacolo: il Livorno si difende in modo ordinato e organizzato con tutti gli effettivi – Paulinho rimane alto ma è sempre pronto a dare una mano in fase difensiva -, il che rende ardua la vita agli attaccanti viola, circondati da avversari e con pochissimo spazio a loro disposizione per muoversi. La Fiorentina, dal canto suo, domina in campo ma fatica a trovare spazi per poter impensierire seriamente Bardi e i suoi difensori. A tali difficoltà, si aggiungono anche parecchi errori in fase di impostazione o dovuti semplicemente alla poca concentrazione dei giocatori principali, come Pizarro. Quindi, tutto questo porta a due sole palle gol che i gigliati hanno per sbloccare la partita: la prima capita a Cuadrado, che, al termine di un uno-due con Ilicic, spreca tutto in area, sbagliando il controllo; la seconda a Rossi, che, dopo un doppio scambio sulla sinistra con Borja Valero, conclude di sinistro da posizione defilata e trova solo l’esterno della rete. Dunque, alla fine dei primi 45′ di gioco, Livorno ben messo in campo e più attento alla fase difensiva che a quella offensiva – praticamente nulla – e Fiorentina bloccata e senza idee.
La ripresa si apre subito con un contropiede amaranto che, portato avanti da Benassi, si spegne sul fondo. La risposta dei padroni di casa non si fa attendere e porta il nome di Cuadrado, che obbliga Bardi a distendersi e a concedere l’angolo. La partita, ora, è più piacevole ma il fortino degli ospiti persiste e, se non è la difesa a non far passare un pallone, ci pensa Bardi: al 60′, il giovane portiere del Livorno nega il vantaggio a Vargas dentro l’area piccola con un intervento d’istinto. La porta sembra veramente stregata e la Fiorentina rischia addirittura la beffa, se non trova il guizzo vincente per rompere il ghiaccio. Così, passato qualche minuto dal miracolo di Bardi, sugli sviluppi di un calcio di punizione, Mbaye colpisce di testa indisturbato ma centra in pieno la traversa, graziando la Viola. Nel capovolgimento di fronte, la squadra di Montella accarezza nuovamente il vantaggio ma lo trova nell’occasione seguente: su calcio d’angolo, Rodriguez – migliore in campo – svetta di testa e insacca sul palo più lontano per l’1 a 0 Fiorentina. La gioia per la rete realizzata si trasforma presto in furia contro l’arbitro Tagliavento e in preoccupazione per Rossi, colpito molto duramente da Rinaudo – solo ammonito – e costretto ad abbandonare il campo zoppicando. Al suo posto, entra Matos, secondo giocatore a entrare tra le file viola dopo Joaquin (subentrato a Ilicic al 62′). Tuttavia, il Livorno non è affatto “morto” e, al 77′, fa capire di voler lottare fino alla fine: Paulinho, servito in profondità da Luci, scarta Neto e tira a botta sicura. Rodriguez salva, il pallone arriva a Benassi che, a sua volta, può provarci di testa ma Neto compie la prima delle due grandi parate che frutteranno la vittoria finale. La seconda arriva a 7′ dalla fine: Benassi raccoglie il pallone respinto dalla difesa e scarica un siluro di prima intenzione. Neto, sebbene coperto, vede la palla solo all’ultimo e compie una strepitosa parata d’istinto che vale i tre sofferti ma fondamentali punti finali.
La Fiorentina inizia il 2014 nel migliore dei modi. La sua vittoria pesa come un macigno, perché arrivata in un derby difficile e complicato, quasi stregato, contro un avversario tosto, chiuso e quasi impermeabile. Vittoria, quindi, fondamentale ma che rischia di essere pagata a carissimo prezzo, considerato che dopo Gomez, ormai quasi pronto per il rientro, potrebbe essersi fatto seriamente male Pepito Rossi.
Per gli uomini di Nicola, invece, buona prestazione generale – quasi perfetta in fase difensiva, quasi assente in fase offensiva – e anche un po’ di sfortuna quelle pochissime volte che si sono affacciati dalle parti di Neto.