Magazine Società

Alla Grecia la guida semestrale dell’Unione Europea, per il rialzo

Creato il 02 gennaio 2014 da Stivalepensante @StivalePensante

Crescita economica, coesione sociale e revisione delle politiche migratorie.

Una manifestazione con scontri in Grecia (ciaobalcani.com)

Una manifestazione con scontri in Grecia (ciaobalcani.com)

E’ su questi temi, oltre che sul completamento dell’Unione bancaria, che la Grecia in crisi lavorerà dal primo gennaio e per sei mesi come presidente di turno della Ue, raccogliendo il testimone dalla Lituania, per consegnarlo il primo luglio all’Italia. Un semestre durante il quale si terranno le elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo (previste a maggio), sulle quali incombe il fantasma dell’avanzata dei populisti e nazionalisti contrari all’euro ed all’Europa. “La Grecia – si legge sul sito della presidenza – assume la guida dell’Ue nel momento in cui l’Europa attraversa una fase transitoria cruciale. L’ampiezza e l’intensità della crisi, come il livello della recessione e della disoccupazione, hanno scosso la fiducia di un importante segmento dei cittadini europei”. Di fronte a questo quadro, ricordando che “la grande sfida per l’Ue è quella di assicurare la prosperità e la stabilità”, nei prossimi sei mesi la Grecia lavorerà per “promuovere politiche e azioni per la crescita, per combattere la disoccupazione, per promuovere la coesione economica e sociale e le riforme strutturali”. In recessione profonda dal 2009, con il miraggio finalmente di una lieve ripresa nel 2014, sotto assistenza finanziaria dal 2010, la Grecia spera che l’anno che si apre sia quello della svolta. ”Sarà una presidenza di speranza per un’Europa migliore”, ha assicurato il premier greco Antonis Samaras, che lunedì, in un discorso alla nazione, si è anche detto sicuro che nel 2014 Atene potrà uscire dal programma di aiuti Ue-Fmi. Programma grazie al quale la Grecia ha ottenuto aiuti per 240 miliardi di euro, a prezzo di tagli, sacrifici, ricette lacrime e sangue che hanno esasperato la popolazione, vittima dell’austerity imposta in questi anni e della quale vede nella Germania la “colpevole”. Non sarà dunque un caso che lunedì, a due giorni dall’inizio della presidenza, la residenza dell’ambasciatore tedesco ad Atene sia stata attaccata a colpi di kalashnikov. “Nel 2014 la Grecia tornerà sui mercati e inizierà a essere un Paese normale… Non ci sarà bisogno di nuovi prestiti e nuovi accordi di salvataggio”, ha garantito il primo ministro, che vorrebbe emulare il successo irlandese, uscita nei giorni scorsi dal programma di assistenza avviato a dicembre del 2010. Ma la Grecia non è l’Irlanda e domina a Bruxelles come in altre capitali europee lo scetticismo sulla reale capacità di Atene di farcela nei prossimi mesi. Resta infatti il problema del “buco” da 1,4 miliardi di euro nel bilancio del 2014 riscontrato dalla troika Ue-Bce-Fmi che dovrebbe tornare in Grecia a metà del mese, il 13, per poter dare il via libera ad una nuova tranche di aiuti a fine gennaio. Appuntamento al quale Atene vuole presentarsi con tutte le carte in regola, in particolare anche per quanto riguarda la riforma della pubblica amministrazione, che, secondo i negoziatori della troika, procede con eccessiva lentezza. Senza dimenticare gli altri numeri che pesano sulla ripresa della Grecia: un debito pubblico che si avvicina al 170% del Pil e una disoccupazione che ad agosto era del 27,3% (del 58% quella dei giovani sotto i 25 anni). “La Grecia non può avere la presidenza dell’Ue e avere questioni non risolte con la troika – ha ammesso il ministro delle Finanze Yannis Stournaras – Cercheremo di fare progressi sull’Unione bancaria e qualcuno non sarà d’accordo e solleverà il tema dei nostri negoziati con la troika”. Lo scetticismo sul futuro e sulla prossima presidenza greca dell’Ue – la quinta, dal suo ingresso nell’Unione nel 1981 – non coinvolge soltanto alcuni Paesi del Nord Europa (due deputati tedeschi si sono chiesti perché la Grecia in crisi debba spendere 50 milioni di euro per la presidenza Ue) ma la stessa opinione pubblica greca. Secondo Eurobarometro, solo il 29% dei greci è ottimista sul futuro dell’Unione e appena il 13% ritiene che la sua voce sia ascoltata a Bruxelles. Resta, invece, popolare l’euro: il 62% continua ad essere favorevole alla moneta unica.

  • Alla Grecia la guida semestrale dell’Unione Europea, per il rialzo
Alla Grecia la guida semestrale dell’Unione Europea, per il rialzo

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :