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Alla Lega fa paura la Grande Nonna Quercia? Il M5S porta il caso in Parlamento. Segnalazione di discriminazione da parte della Cgil

Creato il 16 giugno 2013 da Cremonademocratica @paolozignani

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Simone Mazzata non può lavorare alla Cogeme: la Lega non vuole

Liste di proscrizione per gli ecologisti che danno fastidio ai soliti comitati d’affari? Tocca leggere in fondo a un lancio Ansa di qualche giorno fa lo strano caso della FondaIone Cogeme. La Regione Lombardia, dominata dalla maggioranza leghista, ha escluso Simone Mazzata, segretario della Fondazione, quindi un dipendente. La Cgil segnala il primo caso di discriminazione sul lavoro di un uomo e il M5S porta la vicenda in Parlamento.
Simone Mazzata è un ecologista del gruppo di Nonna Quercia e ha osteggiato il terzo ponte sul Po, uno dei miraggi del centrosinistra della vecchia era pizzettiana. Il progetto è dell’A21, già partecipata dagli enti locali di Cremona, Brescia e Piacenza. La concessione di Autostrade Centropadane, con sede a Cremona, è nel frattempo scaduta.
Il caso di Simone Mazzata è stato citato, oltre che dalla stampa bresciana (Brescia Today, Eco delle Valli), anche dal sito di Franco Abruzzo, ex presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia.

http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=12278

(ANSA) – BRESCIA, 12 GIU – Il caso di Simone Mazzata, ex segretario della Fondazione Cogeme (Brescia) che ha aperto al Tribunale del lavoro di Brescia ”un’azione civile contro la discriminazione” nei confronti di Cogeme e della stessa Fondazione, arriva in Parlamento. Il Movimento 5 stelle ha presentato un’interrogazione a risposta scritta al ministro del lavoro e delle politiche sociali perche’ si chiarisca ”se tale episodio rientri in un ambito di discriminazione di un lavoratore e, in tal caso, se non intenda intervenire, nell’ambito delle proprie competenze, al fine di contrastare tale ingiustizia”.
Il 48enne Simone Mazzata, dopo il rinnovo del cda a marzo, sarebbe stato sollevato dalla carica di segretario della Fondazione Cogeme perche’, spiega una nota congiunta delle segreterie della Cgil regionale Lombardia e di Brescia, ”non in linea con la Lega, subentrata dopo la vittoria alle recenti amministrative. Si tratta del primo caso in cui la discriminazione avviene nei confronti di un dipendente e in piu’ nei confronti di un uomo. Al suo posto infatti e’ stata messa Alessandra Tabacco, nota attivista del Carroccio”.
Ma la Camera del lavoro solleva anche un altro aspetto della vicenda: Mazzata, in qualita’ di portavoce di un movimento di tutela del territorio (la Grande nonna quercia), sarebbe stato colpito perche’ ”scomodo ai partiti (quasi tutti) – si legge nella nota – che voglio cementificare la terra e in particolare la zona del Po interessata dall’infrastruttura denominata Terzo ponte”. (ANSA).

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