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Alla parete un quadro incorniciato

Creato il 03 novembre 2011 da Libereditor

Alla parete un quadro incorniciatoA casa mia il salotto era un posto singolare. Le persiane erano sempre abbassate fino al davanzale; l’aria aveva peso e spessore, come se fosse tagliata in un blocco che riempiva esattamente la stanza. In alcuni punti precisi si trovavano una conchiglia vuota e acuminata con il rombo del mare intrappolato all’interno; una statuetta di terracotta con un ometto dal lungo copricapo cilindrico; un ventaglio fatto interamente di lucide piume nere; un vecchio orologio a cucù della Foresta Nera. E alla parete un quadro incorniciato, che mi provocava un tale turbamento da non riuscire a guardarlo appena entrato nella stanza. Dovevo avvicinarmi piano piano e tenerlo sempre in un angolo del mio campo visivo.
Il quadro ritraeva un uomo alto dall’aspetto nobile e due donne. Un bambino era addormentato e una delle donne lo teneva in braccio, stretto a sé. Si trovavano in riva al mare, davanti a una barca in attesa, e da quel quadro scaturiva qualcosa che si diffondeva nella stanza. Una liscia, scura ondata di dolorosa e insopportabile dolcezza. Quell’immagine mi sembrava una promessa; era collegata con il mio futuro, con la mia vita, in un modo che non sono mai riuscito a spiegarmi. Non riuscivo nemmeno a guardarla, se c’era qualcun altro nella stanza. Ma in quella stanza c’era raramente qualcun altro.


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