Magazine Talenti
amortalità: termine che ho conosciuto da poco, anche se è stato coniato già da tre anni. ne è autrice una tale Catherine Mayer, che ci ha scritto pure un libro, ed è proprio perchè il libro è giunto sulle italiche lande che ora se ne parla pure qui. premetto che io però non l'ho letto, quindi ho cercato di farmi un'idea di questo concetto tramite un articolo della stessa Mayer. in pratica sono amortali tutte quelle persone che vivono scordandosi della propria età biologica e che si comportano come se non potessero morire. quest'ultimo concetto in realtà lo trovo un po' ambivalente, perchè, più che un delirio di eternità, a volte viene descritto come pura e semplice paura che porta gli individui a tenersi molto occupati per non pensare di poter morire. nel calderone comunque ci finiscono un po' tutti, dai cinquantenni botulino-dipendenti e sessuomani a chi continua a procrastinare matrimonio e procreazione perchè ritiene di avere ancora tempo per fare certe cose e nel frattempo si gode la vita al massimo, ma anche a coloro che semplicemente amano fare nuove esperienze a qualunque età non ritenendo che l'anagrafica sia un problema. immagino che questo nuovo termine diventerà presto molto comune, visto che la durata della vita si allunga e che effettivamente di atteggiamenti come quelli sopra descritti ce ne sono sempre di più. ho fatto il test che dovrebbe determinare il quoziente di amortalità (se vi interessa, lo trovate qui, sotto all'articolo) ed è risultato che ho delle forti inclinazioni amortali e che sto già vivendo come se non avessi età riguardo a certi aspetti della vita. effettivamente io non mi sento amortale al 100%, difatti anche se non ritengo che l'età anagrafica debba essere vista come un handicap e se sono convinta che non sia affatto strano sentirsi dentro molti meno anni di quelli che si hanno veramente, ho molto presente i concetti di mortalità e decadimento fisico/malattia, e francamente non vedo come avere coscienza del fatto che prima o poi morirò mi debba limitare o deprimere, caso mai il contrario. insomma, può darsi che io sia un'amortale consapevole della propria mortalità, per quanto suoni paradossale! un'altra differenza è che non sto facendo nulla per dissimulare esteriormente l'età che ho, nè con provvedimenti di tipo estetico più o meno invasivi, nè con frenetiche attività di fitness; semplicemente, faccio le cose che amo con passione ed essendo curiosa non trovo il tempo di annoiarmi, nè rinuncio pensando che quella cosa lì non è adatta a una della mia età (vedi concerti rock e simili): se mi va di farla, la faccio e basta.