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Alla scoperta dei Webcomic

Creato il 13 novembre 2015 da Rivista Fralerighe @RivFralerighe

Se per molti di noi, in passato, i fumetti andavano dai Disney ai supereroi di Marvel o DC, passando per i nostrani Tex e Dylan Dog, oggi i fumetti non esistono più nella sola versione cartacea.
Si tratta dei webcomic: fumetti interamente pubblicati online.

MuralesTopolino3000

Ma al di là del supporto, cosa cambia tra un fumetto tradizionale e un webcomic?

Utilizzando il formato elettronico l’autore ha più libertà di azione e può scegliere la dimensione di tavole e albi in funzione delle scene e della narrazione stessa.
Dunque accanto alle storiche “tavole” e “strisce” possiamo trovare i “nastri”: veri e propri fumetti che si svolgono dall’alto verso il basso, con un flusso continuo di vignette, rendendo il racconto più fluido, anche se un po’ a scapito della suspense. Il nastro è un formato diffuso anche in molti dei webcomic italiani.

Quando hanno preso piede?

Nati all’inizio degli anni ‘90, il numero dei webcomic è andato aumentando di anno in anno, aiutati anche dalla progressiva diffusione della rete globale e dei social network. Ed è proprio il mondo informatico / videoludico al centro dei primi sketch.
Il webcomic, dunque, ha il merito di aver dato voce a una sottocultura nascente.
Infatti, forti di una libertà maggiore rispetto ai colleghi “tradizionalisti”, gli autori dei webcomic hanno potuto vivere una profonda evoluzione stilistica e una costante sperimentazione di nuovi generi e nuovi contenuti, che oggi ricopre tutto lo spettro narrativo. Quindi è facile trovarsi davanti un webcomic dalle tematiche più disparate, accostate a elementi completamente estranei al genere scelto.

Shockdom

Come si sono evoluti?

Nel tempo, accanto ai singoli fumetti online, sono comparsi dei collettivi. Questi hanno offerto agli autori diverse possibilità di crescita e di collaborazione, mentre i lettori hanno avuto la possibilità di seguire più webcomic insieme, evitando quindi dispersioni.

In Italia?

Anche se meno diffusi nello stivale rispetto ad altre nazioni, il numero di webcomic continua ad aumentare. Tra gli autori più conosciuti troviamo Zerocalcare, il quale adotta proprio il formato a nastro per le vignette del suo blog, mentre nelle trasposizioni su carta dei suoi lavori si può notare il ritorno a un layout più classico.
Un altro webcomic italiano molto letto è Drizzit, facente parte del collettivo webcomic.it: parodia dei giochi di ruolo stile Dungeons & Dragon e del personaggio dei libri di RA Salvatore, presenta un formato a striscia.

Zerocalcare
Cosa succede agli autori dei webcomic quando diventano famosi?

Molti pubblicano albi cartacei attraverso editori professionisti (nel caso di Drizzit e Zerocalcare, rispettivamente Shockdom e Bao); altri rimangono completamente sul web, portando il loro franchise avanti indipendentemente, come Order of the Stick, sul quale oltre al webcomic sono nati tre veri e propri giochi da tavolo; altri ancora si affidano al crowdfounding tramite piattaforme come Kickstarter.

Dunque chi scrive e disegna webcomic non è solo un appassionato di fumetti e/o un disegnatore, ma è un autore a pieno titolo, che può arrivare a una vera e propria carriera nel campo, senza nulla da invidiare ad artisti affermati.

Davide Zampatori


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