Viaggiare in Europa, scoprire culture e tradizioni divenute la base della società moderna, immergersi nei sapori e nelle ricette del vecchio continente… tutto questo è reso di recente ancora più facile e conveniente dalle offerte di Go with Oh, che tra le numerose proposte rivolte ai viaggiatori di tutto il mondo oggi consente anche di affittare un appartameno a Parigi, capitale del romanticismo e della buona cucina, dell’arte e della cultura.
Una passeggiata sugli Champs-Elysées, una visita al Louvre, una gita in battello sulla Senna… le offerte della capitale francese sono innumerevoli, ma niente di tutto ciò sarebbe pienamente apprezzabile se lo si dovesse affrontare a pancia vuota. Un’evenutalità trascurabile, considerata la ricchezza del panorama enogastronomico francese, una tradizione talmente rinomata da essere spesso additata come la cucina migliore al mondo. Ma a cosa devono tanta fortuna i cugini d’oltralpe? Abilità e ricchezza di risorse, senz’altro, ma anche lo zampino di un’italiana che – non me ne vogliano i nostri amici francesi – ha elevato la cultura culinaria francese all’eccellenza attraverso l’applicazione di ricette e prodotti straordinari.
Era il XIV secolo, periodo dell’ancient regime e di grandi trasformazioni culturali per l’ancor feudale Regno di Francia. Guillaume Tirel, capo cuoco alla corte di Carlo V e meglio noto come Taillevent, fu tra i più noti chef del medioevo. La sua carriera durò sessantasei anni e alla sua morte fu sotto una lapide su cui è raffigurato in armi con uno scudo con tre pentole. Ma questo non bastava di certo a Caterina De’ Medici, duchessa di Urbino, che nel 1533 sposò il futuro re di Francia Enrico d’Orléans. Insoddisfatta dalla cucina della corte reale, Caterina portò a Parigi molti cuochi toscani, che introdussero un nuovo approccio alle portate e alla preparazione dei piatti più gustosi.
Siccome andava personalmente a comprare i prodotti necessari alla sua cucina, Caterina era divenuta celebre presso i mercati come “la dame de Cordon Bleu” a causa della una fascia blu che indossava, essendo, oltre che la regina di Francia, anche ambasciatrice del Granducato di Toscana.
Tale nome venne attribuito anche a una scuola di cucina, ancora oggi nota come la scuola di “Cordon Bleu”. Caterina introdusse nella cucina francese la sequenza dei piatti, separando il dolce dal salato, l’uso delle posate e l’accoppiamento dei sapori delicati dei prodotti freschi come ad esempio le verdure. Allo stesso tempo nuovi prodotti venivano importati dal nuovo mondo e la combinazione di questi fattori produsse quella che divenne nota in tutto il mondo come cucina francese.Se questo insolito approccio alla cucina francese suscitasse la curiosità di qualche viaggiatore, Go with Oh – che in totale opera su dieci diverse città europee – potrebbe essere il portale adatto per trovare un alloggio confortevole ad un prezzo ragionevole.
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