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Alla scoperta della pietra miliare dell'intimo

Creato il 28 settembre 2010 da Lollo

Un giorno di pioggia Andrea & Giuliano incontrano Licia per caso. No, ho sbagliato. Un giorno di pioggia il sottoscritto viene portato da sua madre presso il tempio dell’intimo, meta di tutte le donne formose o no. Sto parlando di Intimissimi. Un ambiente sobrio, dai colori chiari e con dei Neon che ti fanno scoprire anche dei punti neri che non avresti mai pensato di avere. La commessa gentilissima ci chiede che cosa desideriamo, io la guardo attonito e la nuvoletta sopra la mia testa riportava la frase “Non guardare me che mi sento come la Sirenetta da Pittarello”. Mia madre voleva vedere e provare la fantomatica Coppa C. Ci hanno martellato per mesi con la pubblicità di questo nuovo reggiseno che come minimo deve sfidare la forza di gravità e tenere tutta la mercanzia sospesa nel vuoto. La canzone di sottofondo dice “I still believe in your eyes” ma in realtà quello che canta sicuramente non stava guardando gli occhi di lei. Comunque, la commessa apre questo cassetto delle meraviglie dove sono riposti quintali di reggiseni, pizzi, merletti e fili interdentali chiamati volgarmente perizomi. “Provi questo signora, vedrà come le starà bene”, come se mia madre andasse in giro solo con il reggiseno e magari ci abbina la borsa o le scarpe. Lo prova nel camerino insieme ad altre cinque donne curiose e intimidite e ne esce soddisfatta. Che la magia della Coppa C sia reale? E quella della Coppa A e B? Erano solo prove ufficiose. Mi sono rifiutato di farle provare un body color carne che era un misto tra la guaina del settecento che usavano per le torture e il “vestito” di Beyonce in un concerto. Ne usciamo vivi solo con un paio di reggiseni e qualche slip per me, ovviamente ho scartato quelli con le scritte cubitali sull’elastico. A dir poco atroci. Mentre mia madre pagava io guardavo con aria inquieta strane cose viscide e gommose. “Si chiamano Pesciolini, sono imbottiture”. Dio me ne scampi e liberi.

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