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Alla scoperta di Andrea Vavassori

Creato il 25 giugno 2012 da Sportduepuntozero
Andrea Vavassori al servizio

Andrea Vavassori al servizio

È andato in archivio sabato scorso, con le semifinali e le finali dei tabelloni maschile e femminile, il 1° memorial Francesco Cimminelli, torneo Open da 10.000 euro di montepremi che per dieci giorni ha regalato grande spettacolo sui campi rossi del TC Monviso. L’esplosivo Viktor Galovic, istriano di nascita ma italiano di adozione, e la triestina Paola Cigui, top 500 WTA un paio di anni fa, hanno scritto il loro nome nell’albo d’oro della manifestazione. Ma forse il protagonista più sorprendente della rassegna è stato Andrea Vavassori, 17enne torinese classificato 2.5; esordio vincente contro il 2.6 Federico Montalenti e immediata qualificazione al tabellone principale, in cui il tennista di casa (Vavassori è portacolori del TC Monviso) ha superato facilmente Alberto Bagarello (2.4) e Fabrizio Ornago (2.3), prima di arrendersi al vincitore del torneo negli ottavi di finale. La soddisfazione di Andrea, al termine del percorso, è grande: “Sono molto contento, sento di aver giocato molto bene questa rassegna e sono riuscito a sconfiggere due giocatori di classifica superiore. Poi ho perso contro un giocatore molto bravo, ma non posso rimproverarmi nulla”.

Chiusa la kermesse casalinga è tempo di pensare all’immediato futuro: “Quest’estate sarò impegnato in tornei ITF under 18 e Open. Probabilmente andrò a giocare un future in Repubblica Ceca. Il prossimo anno poi andrò ad allenarmi a Pinerolo, seguendo mio papà”. Sarà quindi un intenso periodo di tennis per Andrea, a caccia di punti e nuove certezze.
Ha percorso già molta strada da quando il padre-maestro Davide gli mise in mano la sua prima racchetta: “Ho colpito le prime palle all’età di 3-4 anni, anche se ho cominciato a giocare seriamente quando ne avevo 6. La mia vita si divide tra i campi e la scuola; frequento il liceo scientifico e mi alleno tutti i pomeriggi per 4 ore, dividendole tra tennis e preparazione atletica. Quindi per studiare non mi rimane che il dopo cena”. Un predestinato insomma, con le idee molto chiare sulle sue ambizioni future e sulla strada da percorrere per raggiungerle: “Il mio sogno è diventare un giocatore professionista al più presto, nei prossimi 3-4 anni. Negli ultimi tempi sono migliorato molto nell’approccio mentale alla partita e i match che ho giocato nel Monviso Open 2012 ne sono stati la dimostrazione. Tecnicamente devo crescere al servizio, un colpo sempre più importante man mano che si sale di livello; devo aumentare specialmente la percentuale di prime palle. L’avversario che mi ha sconfitto negli ottavi ha un servizio formidabile; sono sempre andato in difficoltà sulla sua battuta. Per quanto riguarda i colpi a rimbalzo e il gioco a rete ho fatto molti passi avanti e devo continuare su questa strada”.

Andrea possiede talento, consapevolezza dei propri mezzi e passione, ingredienti fondamentali per raggiungere il successo. L’augurio è vederlo presto su palcoscenici ancora più prestigiosi di quelli calcati finora, sostenuto da un pubblico caloroso al pari di quello che l’ha applaudito la scorsa settimana al TC Monviso.

di Roberto Bertellino


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