Allarme arsenico nell'acqua: acqua non potabile in 60 comuni della Tuscia
La notizia, che ufficiosamente si andava diffondendo già da tempo, è ora ufficiale: l'acqua a Viterbo e in altri 60 comuni della Tuscia non è potabile a causa delle altissime concentraziondi di arsenico che sono dalle due alle cinque volte superiori al lecito. Non i 10 microgrammi / litro consentiti, dunque, ma anche 20, 30, persino 50 microgrammi / litro.Fortunatamente, però, i comuni coinvolti sono prontamente corsi ai ripari trovando una soluzione geniale, definitiva. Hanno chiesto a Bruxelles di alzare i valori minimi consentiti, cosa per altro chiesta ed ottenuta dal comune di Roma alcuni anni fa. Fortunatamente, la rischiesta è stata respinta e i comuni in questione sono stati obbligati a correre ai ripari. Questo tre mesi fa.
Come porre rimedio, dunque? Chiedendo una proroga alla regione Lazio, anche questa respinta.
Non sapendo più a quale santo votarsi, non è rimasto che rassegnarsi e prendere provvedimenti concreti. Molti comuni, tuttavia, prima di correre ai ripari hanno preferito aspettare il 18 gennaio, ossia il giorno in cui, attraverso la Gazzetta Ufficiale, l'Italia recepiva la direttiva europea.
Le ordinanze non potabilità, comunque, sono state diffuse solo oggi. L'acqua del rubinetto, dunque, non solo non si può bere ma non si può neanche usare per cucinare. Nei comuni in cui il livello di arsenico è "solo" il doppio del consentito, questa restrizione coinvolge solo le donne in gravidanza e i bambini al di sotto dei tre anni. Tutti gli altri, che crepino pure.
Riflettiamo: l'acqua in bottiglia si può usare per bere, per cuocere la pasta, preparare il brodo, per lavare la verdura e altro ancora. Ma quanto può effettivamente essere risolutivo un comportamente di questo tipo quando le mense scolastiche usano l'acqua incriminata, quando i fornai preparano il pane con l'acqua all'arsenico, quando la verdura che noi con tanta cura laviamo con acqua minerale è stata sempre irrigata con acqua proveniente da falde acquifere avvelenate?
L'ordinanza di non potabilità, comunque, è temporanea: si renderanno presto (si spera) attivi dei sistemi di filtraggio che dovrebbero abbassare i livelli di arsenico e fluoro. Fino ad allora, i comuni cercheranno di ovviare al problema con fontanelle pubbliche (ma come, l'acqua non era avvelenata?) e cisterne.
Che l'acqua, nel viterbese, abbia dei seri problemi non è una novità. E'una voce che gira da molto tempo. Le acque del lago di Vico possono "vantare" un'altissima concentrazione non solo di arsenico ma anche di metalli pesanti quali cadmio, mercurio e nichel, e anche molecole di idrocarburi. E'questo il motivo per cui la scorsa estate è stato indetto il divieto di balenazione in alcune aree.
La versione secondo la quale la causa dell'inquinamento sia da ricercare nella natura vulcanica del lago non sembra molto credibile.
D'altra parte, è anche vero che il ministro La Russa ha dichiarato che il deposito militare sotterraneo di materiali ed armamenti classificati come "nucleari, batteriologici e chimici" non è in alcun modo responsabile dell'inquinamento.
Sarà sicuramente così, ma un'indagine geofisica condotta alcuni anni fa ha evidenziato la presenza di masse interrate di varia natura, che potrebbero essere riconducibili ad ordigni inesplosi.
La realtà dei fatti, forse, non la sapremo mai, ma sta di fatto che i cittadini della Tuscia non devono assolutamente preoccuparsi se negli ultimi mesi hanno bevuto o cucinato con l'acqua del rubinetto: sono anni già che bevono acqua avvelenata, è per questo che i comuni non si allarmano...ormai i cittadini saranno diventati immuni ai veleni!