Stagione che (come apparirà subito chiaro a chiunque si occupi di diritti degli animali) quest'anno aprirà anticipatamente e chiuderà in ritardo, per consentire ai cacciatori di sterminare sia gli individui adulti appartenenti a specie di uccelli ancora in riproduzione (condannando in questo modo a morte certa anche i loro piccoli) sia uccelli impegnati nel volo migratorio verso i luoghi di nidificazione.
Le Regioni e le Province concedono dunque alla lobby dei cacciatori completa libertà d'azione, con la piena connivenza dello Stato italiano e in barba a quanto richiesto dalla stessa Commissione Europea lo scorso 2 luglio.
La Commissione, infatti, ha inviato una richiesta ufficiale alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, riguardante la cessazione immediata dell'uccisione di uccelli appartenenti a specie protette e a rischio di estinzione, dato che ciò avviene da tempo in deroga alle leggi comunitarie.
Qualora questo controllo sull'attività venatoria venisse a mancare (come dimostra chiaramente non solo il calendario per la stagione 2013/2014, ma anche la decisione, da parte del ministro Moavero, di non informare il Parlamento della lettera ricevuta dall'UE), la Commissione Europea imporrà all'Italia pesanti sanzioni pecuniarie.
Per esaudire la volontà dei cacciatori, dunque, tutti i contribuenti italiani saranno perciò costretti (in questi tempi di gravi ristrettezze economiche) a pagare una forte ammenda all'Unione Europea. Era davvero necessario?
Non si è fatta attendere la risposta delle principali associazioni animaliste contro la caccia. Hanno infatti dichiarato CABS, ENPA, LEGAMBIENTE, LIPU, WWF e LAV:
«Siamo di fronte a un fatto tanto grave quanto inspiegabile, se non con una certa sudditanza del Governo e di taluni settori delle amministrazioni pubbliche alla lobby più marginale del mondo venatorio, quella della caccia ai fringuelli. Il risultato è che oggi ci ritroviamo una riforma della legge sulla caccia in deroga che non soddisfa se non una piccola parte delle precise richieste comunitarie e, soprattutto, lascia pericolosamente aperta una serie di finestre perché le infrazioni possano continuare, con il rischio più che concreto che si giunga alla seconda e definitiva condanna per l’Italia». (Fonte: LAV)Per protestare contro queste evidenti irregolarità, le suddette associazioni invitano a inviare mail di protesta ai seguenti indirizzi
[email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected] [email protected]; [email protected]raccomandando di non inserire in oggetto le parole "caccia", "uccisioni" ecc.: in questo caso, infatti, le mail verrebbero automaticamente cestinate.