In Ultimissima 25/8/11 informavamo della decisione del governo canadese di contrastare il rapido invecchiamento della popolazione con incentivi per aumentare i tassi di fertilità e maggiore immigrazione. La stessa questione preoccupa oggi anche il Population Research Institute (PRI) nei confronti della Russia.
La società americana ha infatti realizzato un breve documentario nel quale affronta il problema demografico russo. Il presidente del PRI, Steven Mosher, ha dichiarato che la Russia è oggi “demograficamente fatiscente”. Ha poi proseguito: «Se la Russia non innalza velocemente il suo tasso di natalità, il suo paesaggio umano presto assomiglierà ai monumenti del crollo sovietico che si possono visitare lì. E’ imperativo per la sopravvivenza del popolo russo che, ancora una volta, ci si pensi alla fertilità, iniziando a rinnovare se stessi. Solo allora saranno in grado di trasformare la loro economia e la loro cultura».
Già nel maggio 2011 il presidente Putin ha dichiarato di aver preso delle decisioni per aumentare il tasso di natalità, investendo 1.500 miliardi di rubli in progetti di demografia per migliorare l’aspettativa media di vita e per aumentare il tasso di natalità dal 25 al 30% in tre anni. Ha poi inaugurato la prima legge “pro-life” dopo la caduta del regime sovietico ateo-comunista, con l’obiettivo di squalificare l’aborto nel piano sanitario nazionale, grande responsabile della decrescita demografica (cfr. Ultimissima 4/5/11). E’ di pochi giorni fa invece la notizia che la Duma, cioè la camera bassa dell’Assemblea Federale russa, ha iniziato a discutere una serie di revisioni al cosiddetto diritto all’aborto (cfr. Ultimissima 10/9/11).
Questo è il breve documentario diffuso dal Population Research Institute (PRI).