L’Alfa ha vietato agli Ospedali del Sud l’uso di 24 lotti di emoderivati della Kedrion in quanto prodotti con sangue di due donatori affetti dalla malattia di Jacob Creutzfeldt. In un caso il donatore sospetto è ancora in vita. Nell’altro, un donatore tedesco, è deceduto ed è stato segnalato dal fornitore Drk West.
L’immediato uso dei lotti è a scopo cautelativo , anche se dal donatore straniero non si sa ancora se sia affetto dell’encefalopatia spongiforme umana o della variante della mucca pazza. Sul rischio che questi emoderivati possano contagiare, non tutti gli esperti sono d’accordo. Secondo la funzionaria Aifa Delbò “per la forma classica dell’encefalopatia non vi è alcuna evidenza di trasmissione per via ematica , per la variante bovina il rischio è potenziale.
La pensa diverso il responsabile dell’Osservatorio nazionale della malattia , il professore Pocchiari dell’Istituto superiore della Sanità. “La trasmissione della forma della mucca pazza mediante trasfusione è già stata accertata da tempo. E un nostro studio pubblicato a gennaio su Transfusion evidenzia un un ruolo significativo legato a trasfusioni avvenute più di 10 anni prima dell’insorgenza clinica della malattia in pazienti affetti dalla forma tradizionale”
La Kedrion è da tempo nel ciclone delle polemiche sia per la sicurezza degli emoderivati , che produce in regime di monopolio in Italia. Guelfo Marcucci, capostipite della famiglia Marcucci , uno die proprietari della Kedrion , è oggetto di un’indagine a Napoli partita nel 2009. L’accusa è omicidio colposo plurimo per aver distribuito derivati che avrebbero trasmesso l’HIV ed epatite C a numerosi emofilici italiani.
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