di Jill Mathis
ALLARME! PROCEDERE CON CAUTELA: FEMMINISTE NELL’AREA.
Non è passato così tanto tempo dalla pubblicazione delle poesie di Alice Duer Miller. Un secolo in poesia non è affatto relativo alle aggettivazioni dell’ obsolescenza: la poesia ha delle derivazioni diverse piuttosto simili all’arte visiva, vicine al concetto della classicità, al di fuori di perimetri temporali soprattuto laddove si è in presenza di grandi scritture, che segnano valori senza tempo. La Miller ha un tempo ben preciso e un impegno civile nella sua scrittura che la fissa al suo tempo. Certo, una parte dei cento anni che si frappongono fra le poesie della Miller e noi sono forse passati in gran fretta, così scanditi da varie guerre mondiali, una globalizzazione e due crisi economiche planetarie di cui una ancora in corso, che quel titolo della raccolta Are Woman People? può oggi apparire estraneo, arrivare da tempi ancora più lontani. Perché la memoria è un meccanismo difensivo della sopravvivenza e tende a dimenticare patimenti e dolori ed ora che la caccia alle streghe del femminile che richiede la sua metà del cielo è ormai barbarie storica (history, spiegano meglio gli inglesi) le donne hanno piena dignità legislativa e sociale, e leggere poesie di impegno protofemminista è un atto documentaristico. Molta parte delle donne sembra ora vivere con una sorta di insofferenza sociale la radice femminista che le ha dato quella parità. Il femminile, ora è una tematica di genere, e nel genere deve essere risolto e via così. Così è se vi pare. Ma cosa appare nelle poesie della Miller? La necessaria ricerca della dignità della persona “donna” al di là delle conquiste legislative del diritto al voto. Certi falsi superamenti dell’attenzione sulla dignità sono pericolosamente asociali. Non si è fatta così tanta strada per disarmare le ingiustizie culturali e sociali verso la metà del genere umano per ricadere nemmeno tanto lentamente in altri condizionamenti umilianti, spacciati per qualcosa d’altro, una nuova solida gabbia sociale contrabbandata per progresso nel corpo sociale della donna, un’immagine a colpi di vuoto e di bisturi e di compravendita niente affatto legati al rispetto dell’individuo. Un cambiamento gattopardesco in cui la donna è da corpo senz’anima (e senza autonomi diritti legislativi) a corpo merce costantemente con poco diritto di replica perché il nuovo canone sociale è riscritto con una parte di complicità del silenzio assenso.
“Il maschio latino crede che dando il voto alle donne esse diverranno meno attraenti”, scriveva Anna H. Shaw e Alice Miller la prendeva come esergo di una sua poesia. Superata la barriera del voto universale, in questo millennio così automatizzato, resta ancora ben sedimentato nell’epidermide sociale quella necessità primaria dell’attrazione come inserimento sociale di una donna. Nuovi canoni attrattivi o vecchi canoni? Forse nuovi canoni per un nuovo ordine sociale, e quale forma abbia la sua classe dominante non è certo né bonariamente generosa né progressivamente paritaria. “Warning to Suffragists”, fate attenzione alle menti pensanti- scriveva Alice Duer Miller fateci sempre attenzione, e l’attenzione potrebbe anche rivelarsi un impegno a vivere pensando a riconoscimenti sociali egualitari, non un fastidio da femministe .
“Il maschio latino crede che dando il voto alle donne esse perderanno la loro attrattiva”
Anna H. Shaw
da Le donne sono persone?
di Alice Duer Miller
(traduzione di S. Sambiase)
Allarme Suffragette
*
Esse devono sacrificare la loro bellezza
che è il loro dovere civico
per voler entrare nella cabina a votare
e l’urna poter usare;
Come butteranno le loro schede
uomini e donne da subito
perderanno il loro fascino, i benpensanti ci dicono
ma – gli uomini hanno sempre meno da perdere.
***
La più nuova delle ninnananne
*
Dormi bimbo bello,
non aver nessun timore
i giustizieri ti proteggeranno
affinché non ti feriscano le madri.
Svegliati nella tua culla,
ascolta la maledizione del padre!
E’ o non è il meglio da ascoltare
che non la madre o la balia?
***
Il sesso debole
*
Su, su, ragazzina non leggere,
tu ami così tanto i tuoi libri, lo so,
ma un ragazzo potrebbe ingelosirsi
se non ha la speranza
di superarti ed esserti avanti.
Per un uomo non comandare è un fastidio.
Su, su, ragazzina non leggere.