Allarme San Luigi: a rischio reparti e corso di Medicina

Creato il 24 dicembre 2014 da Retrò Online Magazine @retr_online

Che al San Luigi di Orbassano, storico ospedale dell’interland torinese e sede di uno dei corsi di Laurea in Medicina e Chirurgia dell’Università, non tirasse buon vento era cosa nota.

Professori in partenza ma, soprattutto, declassamenti dichiarati fondamentali dalla Regione, che imperterrita continua il suo progetto di riforme e di tagli.
A nulla servono i 10 milioni stanziati negli ultimi anni per il rinnovamento e la realizzazione di strutture, quali il nuovo pronto soccorso e la farmacia. Il primo, in fase di costruzione, perderà la sua utilità dopo la decisione dell’Assessore Saitta di “declassare” il San Luigi da DEA di II livello “Hub” a DEA di I livello: un semplice “spoke”. La farmacia, costata svariati milioni di euro alle casse della Regione, rimane per ora una struttura di cemento non ancora ultimata e con i lavori fermi da mesi.

Il San Luigi, tuttavia, non è nuovo ad attacchi da parte della Regione. La Giunta Cota aveva già intravisto la possibilità di eliminare l’emodinamica. Questa volta a essere in pericolo sono diversi reparti, alcuni cruciali per la sopravvivenza dell’ospedale e, ovviamente, dei 500 mila pazienti che afferiscono alla struttura ospedaliera.

La regione si difende con la necessità di Austerity imposta da Roma e da Bruxelles. La questione rientra in un piano ben più ampio, in cui a essere colpiti e affondati sono diversi ospedali dislocati da Susa a Moncalieri, da Venaria a Casale Monferrato.

Ad alzare gli scudi questa volta, però, non ci sono nè Consiglieri nè Cittadini, ma studenti e professori uniti con vivo interesse a difendere la struttura, che ospita più di 800 studenti di medicina, oltre 40 studenti di riabilitazione psichiatrica, 100 docenti e svariati gruppi di ricerca in ambito biologico e clinico diretti da accademici del calibro del Professor Saglio, Direttore del reparto di oncoematologia, o dell’Urologo Francesco Porpiglia, la cui fama in ambito chirurgico è internazionale, o ancora del prof. David Lembo, virologo e inventore nel campo della nanomedicina.

“Concordiamo sulla necessità di una riorganizzazione funzionale”, dichiarano all’unanimità i Rappresentanti degli Studenti, “tuttavia riteniamo fondamentale includere l’Università in tali linee di riorganizzazione”.

“E’ incredibile come ancora una volta la politica dimentichi gli studenti, non li consideri e non voglia investire sul loro futuro”, afferma Samin Sedghi Zadeh, uno dei rappresentanti. “Nel nostro comunicato difendiamo l’alto valore del San Luigi come ospedale e come università; i dati di Almalaurea, dei Progress Test e delle Scuole di specialità parlano chiaro: siamo un’eccellenza e come tale dovremmo essere tutelati. Chiediamo di investire sui futuri medici e di preservare l’alta qualità di didattica e di ricerca del San Luigi”.

Parimenti il corpo docenti esprime viva preoccupazione per il futuro del San Luigi: questo declassamento rischia di ridimensionare, se non di sopprimere, non solo i reparti ospedalieri ma anche lo stesso corso di Studi in Medicina.
Le ulteriori riduzioni di risorse e di personale minano seriamente la possibilità degli studenti di mettere in pratica tirocini clinici, ritenuti “essenziali per la formazione dei futuri medici”.

Tags:sanità

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