Allattamento al seno: che piacere!

Da Maria Rosa Greco
Domani 7 ottobre 2012 si conclude in Italia la Settimana per l’Allattamento Materno, promossa dall’Alleanza Mondiale per interventi a favore dell’Allattamento e dedicata al decimo  anniversario dalla pubblicazione della ‘Strategia globale per l’alimentazione dei neonati e dei bambini’ da parte dell’OMS e dell’Unicef.
Malgrado sappiamo da sempre che è fondamentale l’allattamento esclusivo del neonato almeno per i primi sei mesi di vita, in Italia le mamme allattano poco.
So da mia madre che sono stata allattata da lei fino al primo anno e più della mia vita e che rifiutavo orpelli come "ciucci" o biberon. Dal suo latte sono passata direttamente alle pappe. Si, ho avuto la fortuna di essere nata in salute, con parto naturale, nei tempi giusti e col desiderio di mia madre di darmi "il suo latte". Ma quante mamme pur potendo, decidono di non usare questa loro "dote" naturale? io ne ho conosciute diverse e i dati statistici mi danno ragione...
Ho letto che uno dei motivi è la preoccupazione di sbagliare.
Ma sbagliare cosa? fino ad ora non ho avuto il piacere di allattare un neonato, ma so che certi istinti naturali non hanno bisogno di "addestramento" mediatico o sponsorizzato.
Per non parlare poi di tutte le donne che non vogliono rinunciare alla bellezza del loro corpo (sacrosanto diritto che può essere mantenuto però anche partorendo e allattando), o per rifiuti più o meno inconsci della maternità... Ma sarebbe un argomento troppo vasto da trattare qui.
L'essere umano femmina, come ogni mammifero presente in natura allatta i suoi piccoli perchè è parte naturale della nascita di una nuova vita e della sua evoluzione.
Quando il mammifero non lo fa, c'è un motivo specifico, problematico (malattie, selezione naturale, ecc.).
La donna, invece, condizionata da una miriade di schemi mentali e sociali sta perdendo sempre più questo collegamento naturale col piacere di allattare, come tanti altri piacere della sua vita (e anche il maschio ha i suoi "scheletri nell'armadio"!).
In Italia, tra l'altro, a differenza di molti altri paesi europei ed extraeuropei in cui la donna viene facilitata nelle sue funzioni di maternage in tutti i contesti, anche quello lavorativo ( in Italia ancora avere figli piccoli è spesso un punto a sfavore nella ricerca di un lavoro ), la mamma viene spesso inserita nella categoria sociale dei "diversi"... e come tale dà quasi fastidio.
Oggi si parla di istituire le banche del latte materno perchè il latte "prodotto" in eccesso dalle mamme non venga disperso.
Oppure, di corsi per imparare i giusti ritmi dell'allattamento. Ma sappiamo che ogni specialista di medicina del settore ha le sue teorie, come in ogni ambito di cura della persona.
Non è meglio prima di tutto imparare di nuovo ad ascoltarci, a prendere contatto con le nostre innumnerevoli capacità naturali di esseri umani? con le aree del nostro piacere naturale?
Ci sono donne che incontro nei miei seminari che hanno disagio nel sentirsi femmine in tutti i loro preziosi aspetti; che fanno fatica a sentire il proprio seno come una parte piacevole e "multifunzonale" del proprio corpo.
Potrei continuare elencando ancora altre molte distorsioni della naturale evoluzione dell'essere un umano, ma mi fermo qui, con l'augurio che prima possibile ognuno di noi si risvegli e si ricordi di essere stato creato per creare!


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