Tutte le madri hanno diritto a essere incoraggiate e a ricevere il sostegno da parte del padre del bambino, della famiglia e della comunità di appartenenza.
Non esistono delle sostanze o integratori che effettivamente aumentano la produzione del latte. L’unico che riesce a fare questo è il bambino aumentando la frequenza delle poppate. Il latte viene prodotto perché attraverso la suzione del capezzolo viene stimolato un nervo che porta il segnale all’ipofisi che di conseguenza produce due ormoni: l’ossitocina e la prolattina. L’ossitocina è l’ormone dell’amore e può essere prodotto anche quando si hanno pensieri di accudimento verso il proprio bambino. E’ anche un ormone molto timido e può essere inibito dallo stress, è per questo che l’allattamento può essere difficoltoso se la donna non è in un ambiente tranquillo o è stressata. La prolattina è l’ormone che induce le ghiandole mammarie (che formano l’alveolo) a produrre latte,questa viene rilasciata dopo la poppata così che quando il seno si è svuotato inizia di nuovo a riempirsi. Viene prodotta anche senza lo stimolo della poppata e maggiormente di notte. L’alimentazione della donna che allatta più variata è meglio è! Non ci sono alimenti vietati o dannosi, la donna può mangiare di tutto! Caffè e alcolici è meglio assumerli a piccole dosi ma per il resto non ci sono limitazioni. Le cellule delle ghiandole mammarie filtrano molto di più rispetto alla placenta e non si corrono più rischi per alcune malattie per le quali si deve stare più attenti in gravidanza. I sapori del cibo che la mamma mangia arrivano al bambino attraverso il latte e questo aiuterà poi il bambino quando inizierà ad inserire nella sua alimentazione i cibi solidi. Se già attraverso il latte conoscerà alcuni sapori sarà più facile riconoscerli ed apprezzarli dopo.Per quanto riguarda il latte artificiale, le etichette non possono contenere immagini che idealizzano il latte artificiale. La legge italiana proibisce di usare immagini di bambini. La fantasia delle ditte non sembra aver limiti: orsetto bianco (Mellin), giraffina di peluche (Aptamil, Milupa), uccello che nutre gli uccellini nel nido (Nidina, Nestlé), orsetto e giraffina (Novalac, Novadynamics Healthcare), ecc. Il Codice Internazionale sulla Commercializzazione dei Sostituti del Latte Materno proibisce l’uso di immagini di bambini nelle etichette e nella pubblicità di tutti i latti artificiali; la legge italiana è più permissiva e consente la pubblicità del latte 2 (conosciuto come latte di proseguimento), a patto che non vi siano immagini di bambini che possano essere percepiti dal pubblico come di età inferiore ai 6 mesi. Talvolta però anche le informazioni delle etichette o pubblicità sono completamente errate e fuorvianti e i genitori ricevono infatti indicazioni e messaggi non del tutto coerenti. Per Esempio:Si dice: “I latti formulati sono più adatti come composizione alle esigenze nutrizionali del bambino sino a 36 mesi.” ✔ In realtà: I latti di crescita, ovvero i latti speciali commercializzati per quei bambini che hanno compiuto un anno, non hanno ragione di esistere in quanto a quell’età, se un bambino non fosse più allattato al seno, potrebbe bere tranquillamente il latte di mucca o di altri animali. I latti di crescita non hanno nessun vantaggio rispetto al latte fresco, anzi: come evidenziato da una recente indagine di Altroconsumo , contengono zucchero e additivi inutili e potenzialmente dannosi. Se consideriamo, inoltre, che le attuali raccomandazioni indicano come durata ottimale dell’allattamento due anni o più, possiamo concludere che la promozione dei latti di crescita rappresenta la promozione di un prodotto in competizione con il latte materno. Quindi, quali nutrizionisti sarebbero concordi? Probabilmente solo quelli pagati dalla Mellin o da altre industrie del settore.✘ Si dice: “I prodotti appositamente formulati per rispondere alle esigenze nutrizionali dei bambini in questa fascia di età (da 0 a 3 anni), sono anche rigorosamente controllati dal punto di vista qualitativo.”✔ In realtà: I cibi industriali NON sono indispensabili per alimentare correttamente un bambino. I prodotti industriali (omogeneizzati, creme, biscotti, pappe pronte, merende) non hanno niente di più di un prodotto casalingo, anzi spesso qualcosa in meno: troppi zuccheri, sale, grassi con origine spesso non dichiarata e apporto calorico più elevato dello stesso prodotto fatto in casa. Per non parlare di un gusto standardizzato, sempre uguale a se stesso che non educa il palato dei bambini ai sapori legati alle stagioni, alla diversa qualità e maturazione dei frutti, al differente tipo di cibo che può essere proposto nella vita quotidiana Non dimentichiamo poi che recenti e passati episodi di cronaca testimoniano che anche i prodotti per l'infanzia sono oggetto di contaminazioni, ad esempio peli di topo in un latte Mellin.Cosa aspettate! Mamme date il meglio di voi al NATURALE!
Valentina Garripoli