Soprattutto fra le donne che diventano madri per la prima volta, serpeggia l’incubo dell’avere “poco latte”. Nella maggioranza dei casi si tratta di un’impressione sbagliata, dettata dalla sensazione di avere il seno meno gonfio o dalle richieste più frequenti del piccolo di poppare. La montata lattea avviene dopo tre giorni dalla data del parto.
Per capire se va tutto bene e la vostra produzione è adeguata, basta tenere in considerazione se il bambino sporca 6 pannolini (circa) al giorno, se è vivace, vispo e se cresce in maniera regolare. In media un neonato, dopo il normale calo fisiologico, dovrebbe avere un incremento di circa 500 grammi al mese. Invece, qualora si noti che il piccolo non cresce e continua perdere peso, bisogna chiedere l’intervento di un pediatra. Per favorire la produzione di latte spesso si ricorre ad un’ erba galega che serve per favorire la produzione di latte.
La produzione di latte di ogni mamma si adegua alle necessità del piccolo quindi, se chiede poco il latte diminuirà e viceversa. Infatti, l’allattamento deve essere a richiesta, cioè il neonato deve essere attaccato al seno ogni volta che lo desidera e per tutto il tempo di cui ha bisogno. Molto utile anche alternare i seni per riaccendere l’interesse del piccolo.
Se il neonato richiede più spesso di essere allattato, non dovete pensare che il vostro latte non sia sufficiente o sia poco nutriente. Semplicemente è un così detto “scatto di crescita”, cioè si sente più affamato perché sta crescendo velocemente.
Quando la madre è stanca, nervosa o non si sente all’altezza della situazione, l’allattamento può essere difficoltoso. Bisogna notare che tutto questo non è legato al fattore di “avere poco latte” . Il riflesso di eiezione del latte è strettamente collegato con gli stati d’animo o ad un allattamento doloroso, come avviene in caso di ragadi.