l'antico opificio detto la "Bigattiera"
Ieri è stata una bella domenica di ottobre, sole, voglia di uscire e...di stare lontani dalla città (anche perchè ci siamo fatti un sabato sera "tutto pisano", iniziato con un film all'Arsenale "KILLER JOE",una camminata tra locali e localetti, una cenetta simil-messicana in via Santa Maria-niente di chè-e un salto al centro sociale REBELDIA che...all fine ha ripaerto all'ex colorificio Toscano)... così il mio Lui ha prenotato ai QUATTRO VENTI, una trattoria in cima alla via panoramica di Molina di Quosa, sui Monti Pisani, uno dei posti in cui si mangia meglio da queste parti, così...Siamo usciti direzione pranzo ma... alcuni inconvenienti erano dietro l'angolo e hanno reso la nostra domenica ancora più bella!
La prima "sorpresa" della tarda mattinata è stata trovare la via Panoramica Sandro Pertini chiusa per una gara di auto d'epoca, e quella è l'unica via d'accesso per I Quattro Venti, ci hanno detto di ripassare dopo 20 minuti... Così abbiamo proseguito verso la fontana vicino a Villa Roncioni, visto che avevamo protato le bottiglie... Abbiamo fatto velocemente scorta di ottima acqua di monte e poi, visto che era presto, abbiamo fatto un giretto fino al cancello della Villa, credendo che l'avremmo trovato CHIUSO come ormai era dal 2001...Invece la Villa era aperta e si poteva anche entrare.
Ne sono stata molto contenta perchè, appunto nel 2001, andavo spesso a fare legna in quel meraviglioso Parco all'Inglese, mentre c'ernao i lavori di restauro (purtroppo poi interrotti) e là sognavo ad occhi aperti.. E' un luogo goticissimo, ricco di suggestioni che mi ha ispirato molti racconti... Marco non c'era mai stato ma gliene avevo parlato tantissimo, così..sono stata davvero felice di esserci potuta andare col mio amore, a cui è piaciuta tantissimo ma... bando alla ciance, vi lascio alle foto!
Questa è l'accoglienza che riceviamo appena varcata la soglia di Villa Roncioni...Un allestimento scenografico di San Pietroburgo con tanto di cupole dorate e neve, e poi i costumi originali realizzati dalla Casa d'Arte Cerratelli per il teatro Russo (i costumi che vedete in queste prime foto sono di un'opera lirica, di cui purtroppo non rammento il nome, che in Italia è stata rappresentata solo due volte e..con questi costumi).
La Casa d'arte Cerratelli nacque nel 1916 per volontà del baritono Arturo Cerratelli (uno dei primi a cantare la Bohème di Puccini..)che ebbe l'idea di raccogliere i costumi di scena in un palazzo vicino al teatro la Pergola di Firenze.
Per fortuna la Villa e i suoi interni sono rimasti esattamente come li ricordavo quando giravo solitaria per questi saloni vuoti, gli affreschi sono perfetti, bellissimi...Questo è un luogo ricco di storia , oltre che di bellezza...Nel settecente l'originario luogo agricolo e casino di caccia venne trasformato in Villa dall'architetto Francesco Roncioni. I lavori all'interno arrivarono fino all'800, la decorazione pittorica fu supervisionata da Antonio Niccolini e Pasquale Cioffo, a loro dobbiamo le false prospettive, le grottesche, le scene mitologiche in stile rococò...
costumi realizzati per il balletto russo del BOLSHOI, grazie ad un asta organizzata in Unione Sovietica negli anni'70 la fond. Cerratelli è riuscita a riacquistarli, visto che i costumi per il balletto, a differenza di quelli per la lirica, vebivano venduti.
l'abito che vedete in primo piano, con la camiciola bianca, la gonna rosa e la cintura nera è un abito realizzato negli anni'30 , durante il periodo fascista, per lo stesso balletto ma per una compagnia italiana, come vedete pur essendo per lo stesso balletto russo è stato privato degli elementi tradizionali russi...
A questo punto, visto che il tempo era poco (avevamo pur sempre prenotato in un appetitosa trattoria!!) ho portato Marco fuori nel parco...da quanto tempo avevo voglia di tornarci, anche se però ho avuto anche delle brutte sorprese...
la Grotta di Bacco, giuochi d'acqua e di vino...!
Narra la leggenda che, ogni notte, in questa grotta artificiale (con volta a botte, ricoperta di pietre dure, madreperla e conchiglie) appaia il fantasma di Isabella Roncioni, in cerca del suo amato...Fu proprio questa Villa e, soprattutto questo parco , lo sfondo dell'amore tra Ugo Foscolo e Isabella Roncioni, immortalata dal poeta nel personaggio di Teresa delle ULTIME LETTERE DI JACOPO ORTIS.Purtroppo una delle brutte sorprese è ritrovare questa statua in terracotta (una riproduzione allegorica di un sarcofago)che amavo tanto completamente rotta, spezzata in due, anche il volto è deturpato...Forse bastava coprirla con un telo di plastica...Ma ormai...è rovinata...E poi mi sembra che siano spariti i busti di alcune satue che abbellivano l'entrata della grotta, ma di questo non sono certa, dovrò mettermi a cercare delle foto che avevo fatto qui anni fa per esserne sicura...
Per fortuna invece è ancora tutto intero il mio amico giardiniere di pietra, peccato che avendo poco tempo non ho potuto portare Marco a "conoscere" un frate che vive nella boscaglia... Ecco intanto uno scorcio della Villa vista di lato e...tra gli alberi... uno scorcio gotico, questo che vedrete è uno dei luoghi in assoluto che mi ha ispirato di più. Che emozione ritornarci dopo tanti anni e tanta vita in mezzo..
Non è incredibilemente gotica?!
La cappella familiare neogotica , è uno degli angoli più romantici del Parco ottocentesco, fu costruita riutilizzando materiale spoglio di vecchie arcate sepolcrali. All'interno del parco (un vero e proprio bosco in cui girano anche i cinghiali), percorso da suggestivi sentieri, si incontrano specchi d'acqua, le rovine di un castello mai completato, un lago ormai svuotato, in cui si facevano "crocere" romantiche e il giardino di Venere, luogo di convegni amorosi...
l'esterno della Grotta di Bacco
il retro di Villa Roncioni
Bigattiera-dettaglio
La villa è stata anche la location degli interni del film RITRATTO DI SIGNORA di Jane Campion, dal romanzo di Henry James. In più negli anni'70 era un vivace centro culturale, sede di incontri letterari, giochi poetici e spettacoli teatrali..di cui mi parlano spesso i miei con una certa nostalgia...
gli interni affrescati della Bigattiera
La BIGATTIERA (da "bigatt" baco da seta) è un piccolo gioiello legato alle attività protoindustriali, in stile neogotico. Fu fatto costruire nel 1822 da Francesco Roncioni su suggerimento di Raffaele Lambruschini (accademia dei Georgiofili) per ospitare un allevamento di bachi da seta e le filande seriche. L'edificio è una copia dell'abbazia inglese di San Luca, ed è opera dell'architetto (quando gli architetti facevano cose bellissime oltre che funzionali, invece che gli obbrobri degli ultimi 100 anni)- Alessandro Gherardesca.Purtroppo oggi la Bigattiera versa in un stato di degrado. Da quando, ormai più di 10 anni fa, i lavori sono stati interrotti, è stata lasciata aperta, sono entrati i piccioni e hanno colonizzato, in più il mal tempo ma anche il troppo sole certo non fanno bene agli affreschi e agli infissi...
gli interni della bigattiera
Villa Roncioni vista dalla Bigattiera
ancora gli interni affrescati e...degradati...sob
i dettagli stupiscono...
le sale del setificio...
in queste vasche venivano messi i bachi da seta in acqua bollente per essere dipanati..
Si è fatto tardi, salutiamo la Villa e il suo Parco, speriamo che la strada sia finalmente libera, tutto questo girare ha prepotentemente svegliato il nostro appetito!
Ai Quattro Venti abbiamo mangiato divinamente! antipasto abbondante con affettati, verdura sottolio, pomodori secchi e olive e soprattutto ottima pasta fritta (è una delle poche che riesco a digerire senza problemi!), ma soprattutto ottimi i primi: tagliatelle coi funghi e i tortelli al ragù che sono davvero i più buoni in assoluto, le tanto decantate trattorie (finte) lucchesi se li sognano di così buoni, dalla pasta al ripieno! Unico neo... come sempre più spesso accade: anche qui hanno perso l'abitudine di fare gli scontrini...male, male, male...Be'...poi ci siamo fatti un giretto nel bosco che è lì, tutto interno al ristorante...a ovviamente abbiamo trovato funghi apperentemente velenosi...Poi ridiscesi in pianura dove altre belle sorprese (e un po' di fatica!) ci aspettavano, ma queste ve le racconto un'altra volta!
foto di serena&marco(madhouse autoproduzioni21ottobre2o12)