In vista delle Primarie del PD dell’8 dicembre, abbiamo chiesto agli elettori quali sono i motivi che li hanno spinti a votare per uno o per l’altro candidato.
Perché votare per Gianni Cuperlo?
Un partito ha il compito di dare una direzione, un’idea di società verso cui tendere. L’immagine di società che ha un partito e cio che lo identifica e qualifica. II PD non è mai riuscito a chiarire la sua idea, la sua anima, perché dalla nascita ha istintivamente rifiutato il passato. Oggi deve attingere ai valori dei due grandi partiti da cui discende per disegnare la sua idea di società. Con serenità può e deve guardarsi indietro, riappropriarsi di parole cancellate perché ritenute vecchie, fuori moda, scrollandosi di dosso il nuovismo a tutti i costi. Deve far propri concetti come: lotta alla povertà e alle disuguaglianze, diritti, lavoro, formazione, Europa, accoglienza, tutele dei lavoratori, pari opportunity etica, scuola e sanità pubbliche, inclusione. La battaglia di un partito deve essere prima di tutto culturale, non solo elettorale: una vittoria culturale porta ad un’affermazione alle urne chiara e duratura. Questa è stata la forza, a suo modo, del Berlusconismo. Se il PD vuole vincere veramente bisogna che ingaggi una contro-battaglia culturale forte, capillare, continua e diffusa. L’orizzonte di un partito non deve essere I’elezione successiva, deve guardare più lontano, anche sognare, non può essere ancorato all’oggi. La strada da percorrere deve essere poi concretizzata in programmi elettorali e di governo. Solo governando, un partito può veramente realizzare la società che immagina. II ruolo del partito non si esaurisce con la vittoria, ma continua tenendo il Governo in comunicazione con la realtà, pungolandolo e sollecitandolo, ricordandogli I’obiettivo e la via. E la persona migliore per guidare questo tipo di partito è Gianni Cuperlo, pacato nei toni, “radicale nei valori e nel progetto di alternativa”. Vuole dedicarsi esclusivamente al PD, senza alcuna ambizione di governo, senza la necessità di oscurare Letta, ma con la volontà di sostenerlo. Gianni è un sognatore: è consapevole che “II PD deve pensare in grande. Deve progettare il futuro oltre le contingenze”. Nello stesso tempo è concreto, riconosce qual è la realtà senza ipocrisie. Si rende conto che I’attuale non è il governo sognato ma I’unico possibile.
Stefano Terzi, 23 anni