Siamo stati alle terme di Baden-Baden per il ponte dei morti e dei santi (ci mancano solo quelli che stanno così così e i miracolati!). Le terme sono un nostro personalissimo classico sempre attuale: praticamente una garanzia di vacanza perfetta, con tutti gli ingredienti per farsi coccolare e dimenticarsi del mondo esterno. Finché eravamo in Italia, le nostre predilette erano le terme di Abano. Abano è una simpatica località che praticamente vive di turismo termale: ogni 50 metri c’è un hotel e dentro ciascun hotel vi è un mondo fatto di piscine di acque bollenti, saune, SPA, percorsi Kneipp, grotte sudatorie, bagni turchi, ristoranti, bar, animazione (beh di quest’ultima il più delle volte si può fare anche a meno…). Ma poiché abbiamo pensato che non valesse la pena raggiungere Abano da Monaco per soli quattro giorni, abbiamo preferito orientarci su Baden-Baden, “scoperta” per caso una sera dal marito su Internet. Con la nostra solita metodologia di selezionare una decina circa di hotel e mandare a tutti la stessa e-mail di richiesta prenotazione, per poi scegliere la migliore offerta, abbiamo trovato il simpatico 3 stelle superior che ci avrebbe accolti. La mattina del sabato ci siamo messi in macchina carichissimi, convinti di dover viaggiare soltanto per circa un’ora e mezza, prima di giungere in paradiso. Quale sorpresa, quando il navigatore ci ha svelato che di ore ce ne avremmo messe invece quasi quattro! Una piccola, trascurabile falla organizzativa, che non ci ha però scoraggiati più di tanto! Motivati dall’idea di passare tre giorni a mollo, ci siamo avviati fiduciosi e col cuore contento. Ed ecco com’è andata la mini-fuga dei morti. Baden-Baden è una cittadina di 50 mila abitanti, definita un tempo “la capitale estiva d’Europa”, per la quale non esito ad usare le tipiche espressioni “pittoresca”, “da cartolina” e “ridente”. Il centro storico è decisamente delizioso e con i 18 gradi che abbiamo avuto la fortuna di goderci tutti i giorni della vacanza, si può sul serio definire una chicca, ideale per il passeggio autunnale. Se uno poi ha voglia di fare shopping, non c’è che il classico imbarazzo della scelta: i negozi più o meno di lusso, si sprecano. Ma il top, manco a dirlo, sono proprio le terme. Vi sono due stabilimenti, l’uno accanto all’altro: Friedrichsbad, più costoso e signorile, in cui i bambini non sono ammessi e Caracalla, dove siamo stati noi, più informale e dove i bimbi possono invece entrare da 7 anni. Per i piccoli c’è a disposizione anche il Kinderparadies, una sorta di mini-asilo, dove non abbiamo esitato a parcheggiare il bambino bionico per le tre ore del soggiorno quotidiano in acqua. Non vi dico la goduria di immergersi, senza il pupo al seguito, nelle varie piscine d’acqua calda a cerchi concentrici, interne ed esterne, di entrare nell’Aromadampfbad (bagno a vapore aromatico), di tuffarsi nella pozza d’acqua bollente con accanto quella d’acqua fredda – dove io non ho avuto coraggio d’entrare – e poi rilassarsi sullo sdraio, magari leggendo o addormentandosi e infine di godersi un tè aromatico al bar. L’unico luogo dove proprio non siamo riusciti a mettere piede è stato la sauna. Una forte differenza culturale ce l’ha infatti impedito: era obbligatorio entrare completamente nudi. Per i tedeschi, francesi e russi che erano là non sarà stato un problema, ma noi abbiamo un diverso senso del pudore e così abbiamo preferito passare!
Ma in conclusione si è trattato una vacanza decisamente positiva e consigliatissima, anche se con due piccoli difetti, due mancanze rispetto alle mitologiche vacanze alle terme di Abano. Il primo è che, almeno nel nostro albergo, veniva offerta solo la colazione, seppur abbondante e gustosissima, quindi la sera soprattutto, quando avresti voluto startene tranquillamente in hotel, ti tocca invece peregrinare per la città per procacciarti il cibo. Ma soprattutto gli stabilimenti termali sono ahimè esterni agli hotel e quindi per raggiungerli bisogna organizzarsi, vestirsi, uscire, pagare extra… Vuoi mettere con indossare il costume e l’accappatoio in camera, fiondarsi giù in ascensore, rimanere al caldo magari mentre fuori nevica, fare tre passi ed essere già nel brodo bollente, potendoci stare quanto ti pare e piace e tornarci poi più volte al giorno, come ad Abano? Non c’è paragone. Ma va bene così, le terme ci hanno comunque soddisfatti e rimangono le nostre vacanze top. E il primo che dice che sono da vecchi, ci litigo!
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