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Direi che tutti abbiamo avuto notizia dell’enorme disastro ambientale causato da BP nel Golfo del Messico. La più grande fuoriuscita di greggio in mare nella storia dell’umanità. Un ecosistema distrutto, pescatori disoccupati, spiagge devastate, ecc..
Sono riusciti a tappare la falla da poche settimante che un’altra piattaforma scoppia, a pochi chilometri dalla prima. Nemmeno il più bravo dei romanzieri sarebbe riuscito a inventarsi un colpo di scena simile. Ma come, a volte, siamo costretti a constatare la vita supera l’immaginazione ed ecco un’altro falò nell’oceano, con operai che si gettano in mare e una nuova possibile marea nera che incombe.
Peggio che nel vicino triangolo delle Bermuda, nel golfo del Messico si susseguono disastri e le piattaforme petrolifere scoppiano con la stessa semplicità di una bottiglia di spumante lasciata al sole.
Una persona coscienzosa a vedere ciò si interroga, si ferma a riflettere se non sia finalmente giunto il momento per trovare un’alternativa al petrolio e andrebbe a verificare dettagliatamente gli standard di sicurezza.
Alle Tremiti invece hanno già preso la decisione da tempo. Si trivella in Adriatico! Se va bene avremo (chi? di certo non lo Stato, per cui non noi cittadini) petrolio, se va male la piattaforma la spacciamo come falò per attirare turisti. Sai che scenario mozzafiato la sera in spiaggia, sulla quale potremo poi costruire liberamente senza i vincoli e i lacciuli dei soliti ambientalisti?