Ho visto un documentario su Sky dove Zeffirelli si raccontava in una intervista che spaziava dalla sua giovinezza ai giorni nostri.
Tralascio la parte artistica, notevole, e mi concentro su una sua affermazione inerente ai tempi del fascismo e della seconda guerra mondiale.
Chiariamo subito che Zeffirelli è stato ed è un antifascista ed ha pure dato il suo contributo.
Non so se sia di origini ebraiche per via del fatto che mi sono perso l’inizio del documentario ma so che ha avuto i suoi problemi, lo hanno cercato e certamente non era per fargli la festa.
Se un primo della classe istruito e dotato di una intelligenza superiore, che abbiamo potuto cogliere anche noi con i suoi capolavori, dice una stronzata del genere si capisce perché gli italiani, non tutti ma a sufficienza per farci affondare, diano retta alle stronzate della Garnero o di Lupi del quale Letta, se non fosse un venduto al sistema, dovrebbe chiedere le dimissioni.
Paragonare l’eventuale condanna del piduista alla perdita della democrazia è l’esatto contrario di quello che sta avvenendo: un colpo di stato nemmeno tanto strisciante della P2.
La frase che contesto a Zeffirelli è questa: quando ero giovane io i tempi erano grami. C’era il fascismo, il nazismo, il comunismo.
Mettere sullo stesso piano i nazifascisti ed i Martiri che hanno dato la vita per liberarci dall’orrore è una indecenza intellettuale, morale, etica, falsante come è falsa ed opportunista la cultura cattolica alla quale Zefffirelli si richiama.
Far ritenere gli ideali degli altri simili, comunismo-fascismo-nazismo è come dire che destra e sinistra non esistono più come sostengono i grillini.
E’ una filosofia figlia della stessa madre per spacciare il proprio pensiero per diverso e nuovo,diventando così l’innocente concime nel quale sono attecchite le pianticelle di tutti i regimi del mondo.
Diceva Giorgio Gaber: La mia generazione ha perso e se la logica con la quale Giorgio ha fatto questa considerazione è valida allora dobbiamo dire che tutte le generazioni hanno perso, anche le future perderanno se l’evoluzione della specie prosegue su questa strada.
Io, pur avendo passato la maggior parte della mia vita nel tentativo di cambiare il mondo trascurando di pensare a far soldi per la mia famiglia, non mi sento un perdente perché sono stato fedele al mio motto.
Per molti il motto è far soldi e non ti curar di loro, in senso degli altri, per me il motto è questo che ho letto tanti anni fa nella prefazione del Capitale:
Il sapere, anche senza speranza, è da anteporre all’ignoranza che si nutre di illusioni e falsità.
Sono stato svegliato in piena notte dall’allegro vociare di alcuni ragazzi che scendevano a valle e mi sono messo a scrivere nel silenzio notturno del paesino di montagna nel quale mi trovo.
Nella polenta cerebrale dovuta alla notte ho messo insieme i pensieri di Zeffirelli, di Lupi ed i miei.
Gaber l’ho coinvolto perché siamo della stessa generazione, più o meno, e per il fatto che in certi momenti, particolari, fai delle considerazioni che sono un po’ una sintesi della tua vita, dei tuoi pensieri e per fare ciò ci vuole un riferimento, una data, una ricorrenza ed io ce l’ho.
Oggi è il 42° anniversario del nostro matrimonio. Mirè ed io siamo sopravvissuti. La qualità della vita è migliorata come le automobili, la Juventus ha ripreso a darmi soddisfazioni, mentre la politica, gli ideali, l’etica, la morale, la solidarietà vanno sempre peggio ed anche i geni pestano la merda.
Non fate gli spiritosi sul riferimento alla Juve, anche Togliatti e Berlinguer erano juventini.
Magazine Opinioni
Alle volte ho l’impressione che gli italiani siano come Zeffirelli, dei geni in malafede o che non hanno capito niente.
Creato il 11 luglio 2013 da Slasch16Possono interessarti anche questi articoli :
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