Occhi arrossati che lacrimano, naso e gola chiusi, starnuti, tosse e nel peggiore dei casi anche attacchi di asma.
Sono i sintomi delle allergie da polline, che soprattutto in primavera colpiscono migliaia di persone.
Con la fioritura delle piante, i granuli pollinici vengono trasportati dal vento, restano sospesi nell'aria e a causa delle loro dimensioni microscopiche vengono facilmente inalati con il naso.
Le principali famiglie botaniche che scatenano le allergie sono rappresentate dalle Graminacee, dalle Urticarie e Oleacee, ma a esse si aggiungono i pollini di noccioli e carpini, di ontani e betulle, di cipressi, di composite e di pini.
Così diventa difficile evitare di ammalarsi, considerato che queste piante sono ormai presenti dappertutto, in campagna come in città. Allora sarà importante evitare i periodi di massima concentrazione dei pollini, soprattutto quando ci sono giornate particolarmente ventilate o dopo un acquazzone, perché la pioggia rompe i granuli dividendoli in maggiori frammenti.
Le ore in cui è meglio restare al chiuso sono quelle che vanno dalle dieci alle sedici, orario di maggiore concentrazione pollinica, mentre i mesi in cui porre la massima attenzione variano da pianta a pianta. Una volta stabilito con un test cutaneo allergodiagnostico qual è il polline da evitare, meglio chiudere finestre e finestrini dell'auto e aspettare che passi la buriana.
Periodi a rischio:
- Nocciolo e cipresso, da gennaio a fine marzo
- Olmo, da metà febbraio ad aprile
- Pioppo e salice, da marzo a fine maggio
- Parietaria o muraiola, da maggio a settembre
- Betulla, da aprile a metà giugno
- Platano, pino, quercia, faggio, da metà maggio a metà agosto
- Piantaggine, acetosa, da marzo a giugno
- Graminacee, da metà maggio a metà settembre
- Tarassaco, da maggio a giugno
- Ortica, da maggio a settembre.
Cure:
Tra i rimedi più usati dopo aver individuato l'allergene responsabile, ci sono gli antistaminici assunti per bocca che contrastano l'istamina oppure gli spray nasali antinfiammatori, a base di cortisone da preferire a quelli decongestionanti, e i colliri che attenuano i sintomi di bruciore e prurito. Tosse e difficoltà respiratorie si placano con spray antinfiammatori e broncodilatatori.
In omeopatia si può attuare la prevenzione con l'assunzione di Poliensi, composto da sette pollini tra i più diffusi oppure con le gocce di Ribens Nigrum e fiale di Manganese Oligoelemento.
Anche in questo caso, come per il trattamento omeopatico a carico dei sintomi, è bene non fare da soli ma ascoltare i consigli di uno specialista, sia esso omeopata, sia medico o farmacista.