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Allerta maltempo: il servizio di Meteo France per guidare i team di Formula 1

Da F1web

Sballa i valori in campo, caccia fuori situazioni imprevedibili, tipo Olivier Panis che vince a Monaco con la Ligier nel 1996 oppure Markus Winkelhock che va in testa al Gran Premio d’Europa con la Spyker nel 2007. È il fattore meteo che può determinare l’esito di un Gran Premio.

Per reagire alle bizze delle nuvole e prevedere il carattere delle perturbazioni, la Formula 1 ha un servizio meteorologico personalizzato affidato in esclusiva a Meteo France che nel 1996 aveva iniziato a fornire assistenza personalizzata alla Ligier – quella di Panis, appunto – e dal 2006 segue tutte le squadre in giro per il mondo e supporta anche i team di GP2 e GP3.

Marianne Lyon-Caen guida la divisione sportiva dell’azienda. Nell’intervista a vivaf1.com spiega che lo staff alle gare è ristretto al minimo: “Un meteorologo specializzato nel campo e un ingegnere per il software”. Cioè solo due persone per servire dodici team.

Per via delle variazioni di altitudine, i circuiti più complessi da gestire coi radar sono Spa e Interlagos, che sciaguratamente sono pure tra quelli dove statisticamente la possibilità di pioggia è più alta.

L’altro elemento di disturbo è costituito dall’evoluzione degli edifici intorno alla pista. Nel 2012 per esempio Meteo France ha dovuto spostare i radar a Shanghai per scavalcare la barriera delle nuove costruzioni del paddock.

La Federazione a differenza delle squadre ha un rilevamento autonomo. Non ha bisogno dei bollettini dettagliati, ma delle temperature sì, soprattutto per verificare i carburanti. E non a caso in Brasile nel 2007 venne fuori un caso epico che stava per rovesciare il Mondiale, perché le temperature della benzina di Sauber e BMW andavano fuori tolleranza rispetto al sensore della FIA, mentre Meteo France le dava perfettamente in regola.


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