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Allineamento, parola chiave per un Team vincente, quale il contributo del Mental Coach

Creato il 30 luglio 2010 da Ekis Sport Coaching @Ekis_srl

José Mourinho, tecnico, comunicatore e… mental coachMolte vole mi chiedono: “Pacci, qual è secondo te una delle chiavi del successo dei Team vincenti?”. La mia risposta è semplice, secondo me uno degli ingredienti fondamentali è l’allineamento!

Nello Sport Coaching, un lavoro importante del Mental Coach è quello aiutare a far sì che il Team sia allineato… ma cosa significa “allineato” e che differenza c’è fra “condivisione” e “allineamento”?

Un paio di settimane fa, Roberto ha scritto un interessante articolo sugli obiettivi; se questo lavoro è di assoluta importanza quando parliamo di un singolo atleta, diventa ancora più rilevante quando parliamo di un Team!

Condividere un obiettivo, un traguardo, una metodologia di lavoro, o qualsiasi altra cosa, significa conoscerla, approvarla, farla propria, e, soprattutto, comportarsi secondo quando concordato e deciso.

Avendo chiarito cosa intendiamo per condivisione, va da sé che, in questa accezione, è la conseguenza e il risultato ideale di un lavoro di pianificazione a monte e poi di comunicazione con tutti i componenti della nostra squadra. Naturalmente, non tutte le volte che comunichiamo ai membri del Team ci possiamo aspettare una condivisione piena delle nostre idee… e quindi, che possiamo fare?

È qui che entra in gioco il concetto di allineamento, che consiste nel comportarsi secondo quando concordato e deciso senza necessariamente essere pienamente d’accordo con tutto. In questa piccola differenza fra “condivisione” e “allineamento” sta una delle chiavi di risultati di successo sul lungo termine!

Se può capitare che un Team riscuota successi nel breve termine con un atteggiamento disallineato e disomogeneo, è estremamente difficile che questo possa portare a risultati nel lungo periodo. Una squadra con un comportamento di questo tipo, di fronte alle prime difficoltà, è destinata a sgretolarsi e cadere in balia di disaccordi e scontri fra i diversi componenti che, non avendo e non seguendo una direzione comune, “remeranno” ognuno nella propria direzione senza arrivare in realtà da nessuna parte perché “la barca è una”!

L’allineamento è un atteggiamento che richiede grande maturità e spirito di squadra.

Una frase che a me piace molto recita: “If you can’t be the sun, don’t be the cloud” (“Se non puoi essere il sole, non essere la nuvola”).

Quando lavoriamo in Team, capire questo e comportarsi con questo modo di fare significa essere un vero campione, un vero leader. Non sempre siamo nella condizione di “dettare le regole del gioco”, quindi se è sicuramente importante esprimere, nei giusti modi, il proprio punto di vista, è  altrettanto importante, qualora non si riuscisse a convincere il nostro interlocutore, individuare una linea comune da seguire e perseguirla facendola nostra.

Attenti però alla trappola del “Te l’avevo detto io…” se i risultati non sono quelli desiderati. In un Team allineato questo non deve capitare perché in una squadra che lavora bene insieme ci si confronta e, se non riesco a far passare il mio punto di vista, il mio punto di vista deve essere quello del Team, non ci sono “se” e non ci sono “ma”.

Se alla prima occasione il nostro modo di fare è “Te l’avevo detto io…” invece che capire insieme “Cosa abbiamo sbagliato” per poi individuare “Cosa possiamo migliorare e come possiamo farlo” andiamo poco distanti e l’allineamento è solo fittizio.

In tutto questo in cosa può essere d’aiuto un Mental Coach?

Il supporto di un professionista può essere importantissimo in diverse fasi:

- Nella fase di preparazione e programmazione per fare in modo che gli obiettivi siano formulati nella maniera migliore possibile affinché possano essere raggiunti

- Nella fase di comunicazione al Team affinché questa avvenga nella maniera più efficace possibile

- Nella fase di messa in atto delle azioni concordate da parte dei singoli componenti, affinché quelli che non condividono siano quantomeno allineati

- Nei momenti di difficoltà affinché prevalga l’atteggiamento collaborativo invece di quello distruttivo e individualistico

Per fare questo ci sono diverse metodologie che si possono applicare, ma di questo magari parleremo in un altro articolo.

Un saluto e buone vacanze!

Pasquale Acampora
Di Pasquale Acampora


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