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Allons enfants… Quando i figli della Nazione attraversarono la Manica

Creato il 30 giugno 2010 da Sulromanzo
Allons enfants… Quando i figli della Nazione attraversarono la ManicaDi Angelica Gherardi
Il nuovo libro di Georges-Marc Benamou
Sono passati esattamente settant’anni da quel 18 giugno quando, all’indomani della resa francese, il generale De Gaulle lanciò il suo famoso appello da Londra. E altrettanti da quando, la vigilia, il maresciallo Pétain annunciò alla Nazione che era stato incaricato di prendere il Comando del Governo e che “le coeur serré”, dichiarava l’armistizio.Un appello e un annuncio storici le cui conseguenze immediate oggi ci fa rivivere Georges-Marc Benamou con Les rebelles de l’an 40 andando ad intervistare – appena in tempo oserei dire – gli ultimi reduci tra i primi resistenti francesi, quelli che esortati da De Gaulle o rivoltati dalla resa di Pétain decisero immediatamente di raggiungere la Francia Libera, ossia quel territorio fisicamente inesistente ma virtuale in Inghilterra al fianco del Generale, o i territori del Nord Africa, ultimo baluardo dell’antico Impero Francese.
A questi appello e annuncio risposero in tanti, per lo più giovanissimi, che al più presto si imbarcarono verso l’ignoto. Alcuni non sapevano neanche esattamente dove fossero l’Inghilterra e l’Africa, taluni erano analfabeti, altri operai o pescatori, altri ancora lasciavano la scuola o l’università e un avvenire in professioni di prestigio per un ideale, quello della Francia libera. Erano giovani di estrema sinistra, di estrema destra, di centro. Erano cattolici, ebrei, atei. Ma tutti avevano in comune la voglia di ridare ai Francesi la libertà e la dignità.
Allons enfants… Quando i figli della Nazione attraversarono la ManicaBenamou, giornalista e scrittore, già amico di François Mitterrand di cui compilò le memorie, storico, si attacca qui ad un pezzo di Storia importante del suo Paese, nonché ad una delle sue prime infatuazioni infantili, mai sedata: la Resistenza. E attraverso gli occhi di questa quindicina di resistenti della prima ora, oramai novantenni o giù di lì ma dalla memoria ancora lucida, fa vivere anche a noi questa ventata di patriottismo e questi ultimi anni di guerra contro l’invasore; ci porta in Inghilterra accanto a de Gaulle, ci porta in Africa a combattere contro la Volpe del Deserto, ci porta sulle navi che nei mari caldi continuarono la lotta malgrado la resa, ci porta sull’isoletta di Sein, nel Nord della Bretagna. L’autore infatti ci racconta, tramite i ricordi di due testimoni e protagonisti, la strana storia dell’Île-de-Sein: in realtà l’appello del 18 giugno fu sentito da pochi in Francia, furono di più davanti alla radio il 22 per il secondo appello lanciato tramite la BBC. Sull’Île-de-Sein, un’isoletta di pescatori, il guardiano del faro sentì in anticipo la “pubblicità” di questo secondo appello, ne parlò col curato e col sindaco, e insieme decisero di avvertire la popolazione, la quale il 18 si trovò tutta davanti ai pochi rudimentali apparecchi di ricezione. Ne seguì una discussione cittadina durante la quale fu deciso che tutti gli uomini disponibili avrebbero immediatamente raggiunto il Generale a Londra. In 135 si imbarcarono, su gusci di noce destinati alla pesca, tra il 24 e il 26 giungo. Tra questi, anche Louis Fouquet, allora quattordicenne, che oggi ricorda nelle pagine di questo libro pieno di aneddoti personali e avvenimenti collettivi.
Quindici uomini e donne la cui memoria non si evaporerà con la loro morte grazie a questo volume molto interessante e a mio parere importante. Così come i nonni tramandano ai nipoti le storie di famiglia, è giusto che i protagonisti della grande Storia tramandino questa alle nuove generazioni affinché resti nella memoria collettiva. Nel bene e nel male. E se nel male si è tanto scritto sul collaborazionismo, la sua piccola pietra all’edificio del bene di quel periodo la posa anche questo testo.
L’introduzione dell’autore è forse un po’ ridondante e a tratti, per lo stile, un po’ pedante, ma nelle trecento pagine seguenti le sue domande sono state capaci di tirar fuori da questi anziani testimoni i ricordi più belli e più brutti di quel periodo che non è poi tanto antico e dal quale sicuramente abbiamo tanto da imparare.
Les Rebelles de l’An 40Georges-Marc BenamouÉdition Robert Laffont , 21 €

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