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Alluvione del 2000, Formigoni aveva messo a bilancio il recupero dei soldi dati a San Daniele Po dal 2007: tutti sapevano, nessuno è intervenuto. E la Regione intanto spende milioni di euro in “comunicazione”

Creato il 20 gennaio 2013 da Cremonademocratica @paolozignani

La bomba era innescata sin dal 2007, scritta nel bilancio della Regione Lombardia, che si aspettava proprio 389mila euro da San Daniele Po. Il Comune rivierasco lo ha scoperto ripercorrendo le tracce di un provvedimento sconvolgente. La piena del 2000 aveva fatto esondare il Po travolgendo i paesi in area golenale, non protetti dall’argine maestro. Tra questi, Sommo con Porto, con i pochi abitanti che rimanevano dopo tempi più floridi. Il paese infatti ha circa un secolo e quando è stato fatto l’argine maestro è rimasto al di là, tra l’argine e il Po, senza difesa adeguata dal furore delle acque, in caso di inondazione.

Le piene sono diventate isteriche e soprattutto crudeli. Il Po si gonfia e cala in poche ore. L’intervento dell’uomo ha cambiato sin troppi elementi naturali.

L'alluvione del 2000: foto tratta dal sito dell'amministrazione provinciale

L’alluvione del 2000: foto tratta dal sito dell’amministrazione provinciale

Quel che inquieta è che la storia dell’ultima legislatura regionale è la più nera di tutta la storia dell’istituzione Regione Lombardia. Mai tanti scandali, mai inchieste così terribili, mai tanti assessori e consiglieri indagati.

Sommo con Porto è un paese agricolo, con una chiesa e nel 2000 forse due attività artigianali, una bottega. Mille abitanti un tempo, rimasti in 200 circa nel 2000. Una volta abitare in golena significava, per la gente del Po, anche avere una barca al primo piano. Arriva la piena, te ne vai in barca. Nel Mantovano ugualmente capitava e c’è chi ricorda la barca del nonno al primo piano, nella casa in cascina! Pittoresco e reale: la piena in golena era vista in modo diverso, per chi abitava in cascine dai muri solidi. A Sommo no perché ha rovinato case costruite da non molto tempo. Il sindaco Giampaolo Dusi si era battuto allo stremo per ottenere i soldi che ora il suo successore si vede portar via. Il destino vuole che oggi Dusi sia candidato per Rivoluzione Civile alle elezioni regionali, assieme a Francesca Berardi (Cremona) e Piergiuseppe Bettenzoli (Crema), mentre il suo successore, il sindaco Davide Persico, è è candidato alla Camera, sempre con Rivoluzione Civile. Altro candidato è Pierluigi Pasotto, al Senato, sempre nel Casalasco e con Ingroia. Giuseppe Torchio, anch’egli Casalasco, forse capolista della lista civica pro Amrosoli Centro popolare lombardo, commentando la notizia di San Daniele Po, ha ricordato che in una delle ultime delibere di giunta la Regione ha stanziato milioni di euro per spese di comunicazione.

Qualcuno può istintivamente pensare, in questa folle azione della Regione,  a Peppone e don Camillo, ma Formigoni non è don Camillo. Anzi. E oggi i Comuni di piccole dimensioni sono stati torturati da anni di tagli. Gli enti locali si lamentavano già nel 2000 dalle riduzioni dei finanziamenti da parte dello Stato e quindi delle Regioni, dopo Tremonti e Monti sono sconvolti. E incombe il fiscal compact col pareggio di bilancio. Questa Regione fa il contrario di quel che faceva Robin Hood. E fa paura.


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