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Alluvione in Sardegna: l’informazione viaggia sui social, ma le istituzioni non ci sono

Da Pamelaferrara @PamelaFerrara

Alluvione in Sardegna: l’informazione viaggia sui social, ma le istituzioni non ci sono

sardegnaHanno iniziato ieri sera, gli utenti di Twitter e Facebook, a lamentarsi dell’assenza di notizie sui telegiornali, del fatto che nessuna trasmissione sia stata interrotta per mandare in onda uno speciale.

In queste ore la Sardegna è in ginocchio: 18 morti e 6 dispersi è il bilancio provvisorio, che si aggrava progressivamente.

Il Governo ha deciso di stanziare 20 milioni di euro per l’emergenza e il capo della Protezione Civile Gabrielli è già sull’isola… ma sui social?
Lo stato latita e gli enti preposti sono assenti.
Solo gli utenti si sono organizzati per mettere in moto la macchina della solidarietà, per condividere i numeri da chiamare in caso di emergenza, per segnalare la disponibilità di una stanza o di un posto letto.
Qualche personaggio famoso ha sposato la causa, ma né Protezione Civile né altri organi istituzionali diffondono notizie tramite gli account ufficiali.

Il Corriere, nel constatare l’arretratezza italiana, sottolinea il divario che ci separa, ad esempio, dagli Stati Uniti, dove la  Federal Emergency Management Agency, che coordina gli interventi di soccorso, rilascia informazioni e supporto a utenti e cittadini in maniera tempestiva, proprio utilizzando i canali social.

A chi è collegato e segue gli eventi in queste ore, ricordo di lasciare libero l’hashtag #allertameteoSAR da inutili polemiche e messaggi di cordoglio: diffondete solo informazioni utili a fronteggiare l’emergenza.

E sposo in toto la causa del mio amico Antonio Fullone:
“Condivere il link con la candela e il pensiero agli amici sardi non serve a un cazzo. Condividete i numeri di conto corrente per gli aiuti e date il vostro contributo, se volete essere utili”.


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