Oggi vi parlo di una donna tra le più importanti, attive e vitali del XX secolo.
Alma Maria Schindler, figlia d'arte del pittore Emil Jakob Schindler e di Anna von Bergen, era considerata negli ambienti culturali della capitale austriaca “la più bella ragazza di Vienna”, un soprannome forse banale ma che in realtà nasconde una personalità complessa ed intrigante; anche per questa ragione nel corso della sua vita verrà definita “Sposa del vento”, “Grande vedova” e perfino “Musa del secolo".
Dopo la prematura morte del padre, il pittore Carl Moll, divenuto il secondo marito della madre, introdusse la figliastra presso i migliori ambienti della capitale austriaca determinando così un’inevitabile ascendenza su alcuni tra i principali artisti del XX secolo.Quando nel 1897 il patrigno divenne vicepresidente della Secessione Viennese, Alma (appena diciottenne) poté conoscere il famoso pittore Gustav Klimt divenuto presidente. Affascinata dalla personalità del grande artista, la giovane donna ricevette a sua volta un immediato ricambio di attenzioni, commettendo però la leggerezza di descrivere il loro primo bacio tra le pagine del diario personale; un segreto (come spesso succede) scoperto dalla madre e che ebbe l’effetto di far troncare i rapporti famigliari col pittore.
Ma Klimt sarà solo il primo di una lunga serie di artisti con cui Alma avrà stretti rapporti.
Nella primavera del 1900, a 20 anni, incontrò il compositore Alexander von Zemlinsky, che era considerato una delle figure più promettenti della scena musicale viennese.
Il 7 novembre 1901 a casa della sua amica Berta Zuckerkandl, Alma incontrò Gustav Mahler che, in qualità di Direttore dell'Opera di Vienna, era in una delle posizioni più potenti nel mondo della musica d'allora. Mahler si innamorò della giovane bellezza di Alma, e poche settimane più tardi, il 28 novembre, le fece una proposta di matrimonio. La famiglia tentò di convincerla a non accettare dal momento che Mahler, di 19 anni più vecchio di lei era considerato troppo vecchio, inoltre circolavano anche voci che fosse colpito da una malattia incurabile. Nonostante ciò i due si sposarono il 9 marzo 1902.
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Ma, come spesso capita, il matrimonio non si rivelò una passeggiata, complicato anche da una serie di disgrazie. Dopo otto anni di delusioni, Alma si consolò nella persona di un giovane architetto di nome Walter Gropius, che in seguito sarebbe diventato una figura fondamentale per l'architettura moderna, attraverso il movimento Bauhaus che molti di voi conosceranno.
Durante il suo ultimo viaggio negli Stati Uniti Mahler si ammalò gravemente e al rientro a Vienna morì, il 18 maggio 1911 intorno a mezzanotte, a soli 51 anni.Dopo la morte di Mahler, Alma non cercò subito il suo antico fidanzato Walter Gropius ed anzi negli anni 1912-1914 ebbe la sua più tormentata e tumultuosa esperienza sentimentale con il giovane pittore Oskar Kokoschka che, completamente perso a sua volta in questo turbine amoroso, creò proprio in quel periodo alcune fra le sue opere più importanti, su tutte La sposa del vento. Gli eccessi e le gelosie del pittore complicarono tutto, specie dopo aver perso prematuramente un figlio frutto della loro unione; tentò più volte di convincere Alma a sposarlo ma lei non accettò mai. Al termine del loro rapporto Kokoschka si arruolò nel reggimento austriaco, essendo scoppiata nel frattempo la Prima guerra mondiale.
Il feticcio (ricreato) di Alma Mahler
A testimonianza della passione travolgente che i due vissero, si narra di un curioso episodio: quando Alma uscì definitivamente dalla vita dell'artista, il depresso e possessivo Kokoschka, per alimentare il suo inconsolabile ricordo, convisse per lungo tempo con una curiosa bambola con le fattezze dell'amata, fatta creare da un artigiano di Monaco di Baviera.Gli ultimi anni di vita Alma li dedicò alla stesura di un’autobiografia che riuniva gli eccessi di un’esistenza movimentata, i molti amanti e i tanti artisti che l’avevano attorniata e da cui avevano tratto ispirazione. Ma chi ne venne particolarmente ispirato fu senz'altro Oskar Kokoschka che le dedicò 450 disegni e diverse tele.Oskar Kokoschka, la sposa del vento
Custode degli spartiti di Mahler e infaticabile donna di cultura anche Alma però ebbe il suo lato oscuro. Le numerose allusioni razziali e certe simpatie verso il nazionalsocialismo divennero un problema al momento della pubblicazione della sua autobiografia, che inevitabilmente venne modificata ed edulcorata per evitare guai maggiori.La donna che tanto aveva ispirato gli artisti del XX secolo morirà nel 1964 all’età di 85 anni presso il suo appartamento di New York.Fonti: www.elapsus.it
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